L’intervento immediato dei soccorsi
Non appena è stato chiaro che il ragazzo non riemergeva, alcuni bagnanti hanno allertato i soccorsi. Sul posto sono arrivate in tempi rapidi numerose squadre dei vigili del fuoco, supportate da unità specializzate nel soccorso fluviale. Per giorni, si è lavorato senza sosta, con tecnologie avanzate, droni e imbarcazioni. Il tratto del Po compreso tra il Ponte della Becca e la località Spessa è stato scandagliato metro dopo metro, nella speranza che il giovane fosse rimasto incagliato in qualche anfratto e potesse essere ancora salvato. La zona del Ponte della Becca è nota per essere particolarmente pericolosa. Le correnti del Po in quel tratto sono spesso forti e imprevedibili, soprattutto dopo giornate di piena o cambi di portata. Non è raro che si formino mulinelli o risucchi invisibili dalla superficie. Ogni estate, le autorità locali lanciano appelli alla prudenza, ricordando che anche chi sa nuotare bene può trovarsi in difficoltà.

Una comunità sotto shock
Il ritrovamento del corpo ha messo fine all’attesa, ma ha lasciato spazio solo al dolore. Pavia, e con essa tutta la comunità locale, è sotto shock. La vicenda ha toccato profondamente non solo amici e parenti del giovane, ma anche chi, in questi giorni, ha seguito con il fiato sospeso le ricerche. Il pensiero corre alla famiglia, che ha vissuto ore interminabili sospesa tra speranza e disperazione.