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“Se mi chiama, io sono pronto”: il famoso cantante ad “Amici”? L’appello a Maria De Filippi

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Per il famoso cantante italiano la parola “vacanza” è fuori vocabolario. A 74 anni, l’artista nato a Napoli continua a riempire piazze e teatri con lo spettacolo Tutti i sogni ancora in volo, oltre 600 repliche in tutta Italia. Nel frattempo lavora al nuovo album con il produttore Gino Vannelli, senza rinunciare a nuovi progetti ambiziosi, ha raccontato in un’intervista a Il Messaggero. Dal ricordo dell’incontro con Giorgio Strehler all’ipotesi di un ruolo ad Amici, fino al debutto al Teatro dell’Opera di Roma: ecco cosa bolle in pentola per l’inarrestabile artista.

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Massimo Ranieri, un’estate da stakanovista tra tour e sala di registrazione

Mentre molti artisti si concedono una pausa estiva, Massimo Ranieri corre da un palco all’altro. Il suo tour Tutti i sogni ancora in volo ha già superato le 600 repliche e lunedì approderà all’Arena del Mare di Sabaudia. Ma, tra una data e l’altra, l’artista non si ferma: «Sto lavorando al nuovo album. Tra una data e l’altra corro in studio di registrazione, qui vicino Roma», ha raccontato, sottolineando che il progetto è in lavorazione da due anni insieme a Gino Vannelli, musicista canadese celebre per brani come I Just Wanna Stop e nominato ai Grammy nel 1978.

La parte testuale è affidata ai fratelli Nicco e Carlo Verrienti, già collaboratori di artisti come Antonello Venditti, Emma e Noemi. Sulla data di uscita, Ranieri resta vago: «Presto per dirlo. Sono ancora alle prese con i provini». Intanto, il mese di agosto è già pieno di impegni, e a settembre l’attenzione sarà tutta dedicata alle ultime fasi di lavorazione del disco.

Il ricordo dell’estate che cambiò tutto

Tra le tante estati trascorse sul palco, ce n’è una che Ranieri non dimenticherà mai: quella del 1980, quando ricevette la chiamata di Rosanna, assistente di Giorgio Strehler. «Mi voleva per L’anima buona di Sezuàn di Brecht. Pensavo fosse uno scherzo», ha confessato. Strehler cercava un attore energico per il ruolo dell’aviatore Yang Sun e, nonostante iniziale scetticismo (“Ma chi? Il cantante?”), accettò di incontrarlo.

L’esperienza con il grande regista, però, iniziò con un momento di crisi: «Al quarto giorno di prove feci i bagagli e chiamai un taxi per andare in aeroporto. Poi mi dissi: “Non fare lo stupido, quando ti ricapita?”. Tornai indietro e cominciai a rubare l’arte con gli occhi». Un episodio che ancora oggi Ranieri ricorda come uno dei privilegi più grandi della sua carriera.

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