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Sharon Verzeni, identificato l’uomo in bicicletta

Sharon Verzeni

Social. Le indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni, la 33enne assassinata a coltellate quasi un mese fa a Terno d’Isola, stanno avanzando in modo rilevante. Le autorità di Bergamo sarebbero riuscite a identificare l’uomo in bicicletta ripreso dalle telecamere di sorveglianza quella notte. (Continua a leggere dopo la foto)

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Sharon Verzeni

Il sindaco decide di chiudere le strade

Le indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni proseguono anche attraverso l’interrogatorio di persone vicine alla vittima e ulteriori ascolti di testimoni. Il sindaco di Terno d’Isola, Gianluca Sala, ha comunicato la chiusura temporanea di alcune strade per agevolare le operazioni delle forze dell’ordine, esortando la cittadinanza a collaborare e a rispettare le misure adottate.

Il Comune ha anche avvertito tramite i social che le chiusure delle strade potrebbero avvenire senza preavviso. “Il Comune, per mezzo degli agenti in forza alla Polizia Locale e del personale ausiliario coadiuverà le attività al fine di minimizzare i possibili disagi”, spiega il sindaco Gianluca Sala. Con l’auspicio che la cittadinanza “possa comprendere la natura straordinaria dei provvedimenti”, il Comune “chiede cortesemente la collaborazione, la discrezione e il rispetto delle operazioni da parte di tutti”, conclude il sindaco. (Continua a leggere dopo la foto)

L’alibi di Sergio Ruocco

Sergio Ruocco, attualmente considerato un semplice testimone, è tornato a lavorare presso un’azienda di Seriate dopo aver partecipato a lunghe sessioni di interrogatori e a sopralluoghi nella casa condivisa con Sharon Verzeni, che rimane sotto sequestro. Il suo alibi appare solido: la notte dell’omicidio era a casa e non compare nelle registrazioni delle telecamere che hanno immortalato Verzeni durante la sua passeggiata serale.

Ruocco afferma che l’assassino di Sharon Verzeni fosse “una persona che Sharon non conosceva”, una teoria che trova supporto anche nei genitori della defunta, i quali lo hanno ospitato nella loro abitazione a Bottanuco. Per Ruocco, il ritorno al lavoro dopo il tragico evento della notte tra il 29 e il 30 luglio sembra essere un tentativo di riprendere una routine normale, cercando di ricomporsi dopo un avvenimento così drammatico.

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