Social. Emergono nuovi dettagli nel caso di Sharon Verzeni: non si esclude la possibilità che l’assassino possa essere una donna. La vittima è stata colpita con tre coltellate alle spalle e una quarta al petto, tutte sferrate con notevole forza. Tuttavia, questo non implica necessariamente che l’aggressore fosse un uomo. L’idea comune potrebbe portare a immaginare una figura maschile come responsabile del delitto avvenuto poco prima dell’una di notte di martedì 30 luglio a Terno d’Isola, ma gli investigatori sottolineano che non vi sono prove definitive in tal senso. “Al momento non possiamo escludere nulla, neanche che sia stata una mano femminile. Contiamo che la relazione finale dei medici legali ci offra qualche dato in più”, hanno dichiarato, aggiungendo che si attendono ulteriori indicazioni dalla relazione finale dei medici legali per chiarire meglio il quadro della situazione. (Continua a leggere dopo le foto)
Leggi anche: Cinema in lutto, addio per sempre al leggendario attore
Leggi anche: Terremoto in Italia, ancora scosse nella notte
Sharon Verzeni, spunta la pista femminile: chi potrebbe averla uccisa
La catalogazione del DNA, non distinguibile per genere, lo conferma. Finora sono stati effettuati più di trenta prelievi, tutti finalizzati a escludere le tracce lasciate sul corpo della vittima dal personale del 118, dai soccorritori accorsi o dai passanti attirati dalle urla e dalle sirene. Tra questi figurano anche pregiudicati e persone sospettate di poter far perdere le proprie tracce. Tuttavia, la raccolta di campioni è destinata a espandersi e potrebbe diventare ampia come quella effettuata durante la ricerca dell’assassino di Chiara Gambirasio. Inoltre, viene considerata anche l’ipotesi che l’aggressore di Verzeni possa essere una donna. Nei laboratori del RIS di Parma sono in corso le analisi sugli abiti della vittima, alcuni coltelli trovati nel paese, le cuffiette che indossava mentre faceva esercizio fisico, e le macchie di sangue sull’asfalto.
La banca dati genetica, in fase di costituzione, rappresenta un archivio prezioso, utile nel caso vengano identificate tracce sugli oggetti personali e sugli indumenti di Sharon Verzeni. La domanda “perché proprio lei” è un pensiero costante che tormenta la famiglia Verzeni. Un dubbio che affligge anche il fratello di Sharon, Christopher, di 23 anni. La tragedia ha lasciato un vuoto immenso, e se avesse la possibilità di confrontarsi con l’assassino di sua sorella, Christopher esprimerebbe un’unica richiesta: “Voglio soltanto sapere perché ha ucciso Sharon”.
Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva