
Un tragico incidente automobilistico ha scosso profondamente la comunità piemontese e l’ambiente sportivo locale nella notte tra giovedì e venerdì. La notizia, giunta improvvisa e drammatica, ha generato apprensione e solidarietà non solo tra i fedeli delle parrocchie coinvolte ma anche fra i numerosi tifosi. Le prime ore dopo l’impatto sono state caratterizzate da momenti di grande tensione, con i soccorritori impegnati nel tentativo di salvare la vita a un uomo noto per la sua dedizione e umanità.
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Tragico incidente sulla Torino-Savona: la dinamica dello schianto
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’incidente è avvenuto nella tarda serata del 6 novembre 2025 sull’autostrada Torino-Savona. Il sacerdote stava rientrando a Torino dopo aver partecipato a un incontro con i dirigenti dei club di tifosi granata a Mondovì. Viaggiava a bordo di una Dacia Duster, quando, poco prima del casello di Carmagnola, il veicolo è stato violentemente tamponato da un’Audi Q8. L’impatto è stato talmente violento che la vettura del sacerdote si è ribaltata più volte, finendo di traverso sulla carreggiata e complicando ulteriormente i soccorsi.

Don Riccardo Robella coinvolto nello schianto
Il protagonista di questo drammatico fatto di cronaca è don Riccardo Robella, 53 anni, parroco di Mappano e Leini, nonché cappellano del Torino Calcio. Le indagini per chiarire la dinamica sono ancora in corso, mentre cresce l’apprensione attorno alle condizioni di salute del sacerdote. In queste ore, da ogni angolo del Piemonte, stanno giungendo messaggi di vicinanza e incoraggiamento, a testimonianza dell’impatto profondo che don Riccardo ha avuto nelle comunità in cui ha operato.
L’episodio ha riportato l’attenzione sulla sicurezza stradale e sull’importanza di una guida prudente, soprattutto nei tratti autostradali spesso scenario di incidenti gravi. Nonostante la tempestività dei soccorsi, la gravità delle ferite riportate dal sacerdote ha richiesto interventi medici immediati e complessi. Nel frattempo, la diocesi locale e le istituzioni civili hanno espresso pubblicamente il loro sostegno, sottolineando come la figura di don Riccardo sia diventata negli anni un punto di riferimento per diverse generazioni, dalla comunità religiosa agli ambienti sportivi.
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