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Si tuffa nel fiume per il caldo, poi la tragedia: muore a soli 16 anni

Si tuffa nel fiume per il caldo, poi la tragedia: muore a soli 16 anni – Era un tranquillo pomeriggio estivo, uno di quelli in cui il caldo si fa insistente e l’idea di un bagno nel fiume sembra la soluzione più semplice e immediata. È così che un ragazzo di 16 anni, originario del Sudan e residente con la famiglia a Cornate d’Adda, ha deciso di tuffarsi nelle acque dell’Adda nei pressi di Concesa di Trezzo sull’Adda. Ma quel gesto, all’apparenza innocuo, si è trasformato in un dramma irreparabile.

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Si tuffa nel fiume Adda per il caldo, poi la tragedia: muore a 16 anni

Il giovane si trovava insieme ad alcuni amici, probabilmente coetanei, quando ha deciso di immergersi nel fiume per trovare un po’ di refrigerio. Ma dopo l’immersione non è più tornato a galla. La corrente, forte e insidiosa in quel tratto del fiume, lo avrebbe colto di sorpresa, trascinandolo lontano dalla riva e impedendogli di riemergere. Gli amici, sconvolti, hanno immediatamente dato l’allarme.

Le ricerche: ore di attesa e angoscia

In pochi minuti sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, con una squadra di sommozzatori del Comando di Milano, insieme alle forze dell’ordine e al personale del 118. Le ricerche si sono concentrate inizialmente nei pressi del punto in cui il ragazzo era scomparso, ma poi si sono estese lungo il corso del fiume. È stato allestito un campo base nei pressi del Santuario dei frati Carmelitani di Concesa, dove cittadini e curiosi si sono raccolti in silenzio, seguendo con apprensione lo svolgersi delle operazioni. Ore di angoscia, sotto il sole implacabile di metà giugno, con l’unico pensiero rivolto a quel ragazzo inghiottito dall’Adda. Le operazioni sono proseguite per tutto il pomeriggio. Purtroppo, il finale è stato tragico. Nel tardo pomeriggio di giovedì 12 giugno 2025, il corpo senza vita del sedicenne è stato recuperato a circa quattro chilometri a valle del punto in cui si era tuffato, precisamente nei pressi della Chiesa della Concesa, sulla Martesana. A individuarlo sono stati i sommozzatori dei vigili del fuoco, che hanno lavorato senza sosta per tutto il giorno.

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