
Un rincaro che nessuno vorrebbe leggere, ma che potrebbe diventare realtà già a partire da gennaio 2026. Le sigarette potrebbero infatti subire un aumento consistente, che secondo le prime indiscrezioni non si fermerà a pochi centesimi. L’ipotesi è di un piano pluriennale destinato a colpire i fumatori italiani, con un incremento progressivo che rischia di pesare parecchio sul portafoglio.
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Quanto potrebbero aumentare le sigarette
Secondo quanto riportato dal Messaggero, il governo Meloni starebbe valutando di alzare le accise sui prodotti da fumo. Il percorso prevederebbe rincari scaglionati: dai primi aumenti nel 2026 fino a un totale di circa 1,50 euro in più per pacchetto entro il 2028. Si tratterebbe, in pratica, di un salasso graduale che potrebbe rendere un vizio già costoso ancora più proibitivo. L’ultimo ritocco al prezzo delle sigarette risale a marzo 2025, ma questo nuovo piano avrebbe una portata ben diversa.
Le regole europee che fanno tremare i governi
Alla base della decisione non c’è solo una scelta politica interna. La Commissione europea ha messo sul tavolo due proposte che potrebbero cambiare radicalmente il mercato del tabacco. La prima riguarda l’aumento delle accise minime europee, ferme dal lontano 2010 e ormai considerate troppo basse. Dal 2028 nessun Paese potrà applicare imposte inferiori a queste nuove soglie.
La seconda proposta, ancora più delicata, prevede che il 15% delle entrate da accise sul tabacco finisca direttamente nelle casse dell’Unione europea. Un obbligo che ridurrebbe le risorse a disposizione dei bilanci nazionali, costringendo quindi governi come quello italiano a correre ai ripari.
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