
La morte di Simona Cinà, giovane pallavolista di vent’anni, avvenuta durante una festa in piscina in una villa di Bagheria, ha suscitato una forte commozione e una crescente rabbia nella comunità. L’episodio, che ha scosso profondamente amici e parenti, è stato seguito da un’ondata di reazioni sui social e nei media, portando chi conosceva la vittima a intervenire pubblicamente per chiedere rispetto.
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Le parole dell’amica Francesca Evola: “Parla senza sapere”
Francesca Evola, una delle persone più vicine a Simona, ha affidato a Facebook uno sfogo in cui invita al silenzio e al rispetto verso la giovane scomparsa e chi le era accanto. “Ci ho messo un po’ a trovare il coraggio, ma per te questo ed altro”, ha scritto, aggiungendo: “Ho letto di tutto, anche da chi ipotizza chi tu sia stata, come ti comportassi”. Francesca ha sottolineato quanto i giudizi esterni abbiano rappresentato un ulteriore dolore: “È stato come essere colpiti due volte – ha scritto –. Prima da una realtà che non vogliamo accettare. Poi da persone che non hanno nemmeno il rispetto di tacere”.
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Richiesta di rispetto: il messaggio della famiglia e degli amici
Nello stesso messaggio, Francesca ha espresso il proprio dolore e i sensi di colpa per quanto accaduto: “Rabbia per non averti più. Rabbia per non poter fare più niente. Rabbia per chi ha voluto trasformare una tragedia in uno spettacolo da commentare. Rabbia per chi ha cercato colpevoli tra chi ti voleva bene, tra chi ti era accanto ogni giorno. E rabbia anche con me stessa”. Ha poi aggiunto: “E se fossi rimasta un po’ di più? E se avessi notato qualcosa?”.
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