
Simona Cinà, l’ultimo video choc: “Cosa le hanno fatto” – Sorride, danza a bordo piscina con gli amici sulle note di Jerusalema. È l’ultima immagine viva di Simona Cinà, vent’anni appena, prima che la festa si trasformasse in tragedia. Poche ore dopo, la giovane viene trovata senza vita, in costume, a faccia in su nell’acqua della stessa piscina, durante una serata organizzata per celebrare due lauree a Bagheria, nel Palermitano. Quella manciata di video, spariti nel nulla, resta oggi l’unica testimonianza di una vita spezzata. Perché Simona, pallavolista di Capaci, sembrava serena, in forma, perfettamente lucida. Ma qualcosa, in quella notte, è andato storto.

Simona Cinà, l’ultimo video choc: “Cosa le hanno fatto”
Al momento, l’ipotesi ufficiale è quella di un malore improvviso o di un incidente. Ma i familiari della ragazza non ci stanno. Ci sono troppi elementi sospetti: la piscina ripulita, il comportamento omertoso dei presenti, i filmati cancellati. E un sospetto inquietante: Simona potrebbe essere stata drogata a sua insaputa. L’autopsia, disposta oggi 4 agosto, è attesa per fare luce su quanto accaduto. Ma i genitori, Giusi Corleone e Luciano Cinà, insieme ai figli Gabriele e Roberta, chiedono risposte. E non si spiegano il perché, all’arrivo dei soccorsi, la scena del party fosse stata completamente ripulita: solo bottigliette d’acqua e bicchieri sparsi. La piscina, dove Simona è stata trovata, sembrava appena lavata.

Le ultime immagini di una serata che doveva essere spensierata
Era una festa come tante: musica, risate, selfie. In uno dei video, Simona appare sorridente, immersa nel ballo di gruppo, circondata dagli amici. In un altro, canta allo specchio con due amiche, una collana di fiori al collo, in perfetto spirito estivo. Nulla lascia presagire la fine. Eppure, intorno alle 4 del mattino, la ragazza viene trovata in piscina già priva di sensi, supina. I soccorritori la estraggono dall’acqua alle 4.23, cercando inutilmente di rianimarla. Sul petto porta i segni del massaggio cardiaco. Ma per lei non c’è più nulla da fare. «Simona era una surfista e sapeva nuotare benissimo è difficile credere che possa essere annegata in una piscinetta», dicono i genitori della vittima.
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