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Sinner e il caso doping, la scoperta che potrebbe ribaltare tutto

Sinner news sul caso doping

Sinner e il caso doping, la scoperta che potrebbe ribaltare tutto. Il prossimo febbraio il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) è chiamato a esprimersi definitivamente sul caso di presunto doping che ha coinvolto il giovane tennista italiano Jannik Sinner. Nell’attesa di capire se la sentenza porterà o meno a una squalifica (fino a due anni), un nuovo episodio ha riacceso il dibattito portando altri elementi da considerare sulla vicenda. (Continua a leggere dopo la foto…)

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Sinner, caso doping: si attende il verdetto del Tas

News sul caso doping per Sinner

Si è sempre dichiarato e innocente e senza “nulla da nascondere” il tennista azzurro numero uno al mondo Jannik Sinner. Tuttavia, la vicenda di presunto doping che lo ha visto coinvolto non può fare a meno di dargli qualche cruccio togliendogli concentrazione per le sfide in campo. L’attesa del verdetto del Tas è ancora lunga (è prevista a febbraio ma i tempi potrebbero dilatarsi fino a marzo) e nel frattempo il 23enne dovrà convivere con l’idea di una prossima stagione in bilico. Tuttavia, negli ultimi giorni la situazione si Sinner è tornata al centro dell’attenzione degli appassionati di sport dopo che un’altra nota tennista è stata travolta da una caso analogo. (Continua a leggere dopo la foto…)

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L’episodio che potrebbe cambiare tutto

Il dibattito è stato riaperto dalla recente squalifica di un mese inflitta alla tennista Iga Swiatek. Secondo le news riportate da Adnkronos la numero due del mondo nel tennis è risultata positiva a un test antidoping a causa di una contaminazione accidentale. Data anche la concentrazione minima di trimetazidina (sostanza proibita) avrebbe ricevuto solo un “rimprovero a titolo di colpa”. L’episodio, tuttavia, ha riacceso il dibattito sulle rigide regole antidoping, che possono penalizzare gli atleti, come nel caso di Swiatek e, in misura minore, di Sinner, anche per minime contaminazioni non intenzionali. Ecco come si è espresso al riguardo il direttore di Wada.

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