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Sondaggi, i numeri dopo le elezioni spiazzano tutti: “Brusco calo per loro”

Dopo settimane di tensione politica e dibattiti accesi, arrivano i nuovi dati sulle intenzioni di voto degli italiani e il quadro che emerge sorprende tutti. Le urne si sono chiuse da poco, ma il vento sembra già cambiare direzione. C’è chi mantiene saldamente la posizione e chi, invece, comincia a perdere terreno in modo inaspettato. Un sondaggio condotto dall’istituto Noto per Porta a Porta mostra infatti come, dietro la calma apparente, si nasconda un equilibrio molto più fragile di quanto sembri.

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Fratelli d’Italia resta in vetta, ma il vantaggio non cresce

In cima alla classifica c’è sempre Fratelli d’Italia, che si conferma il primo partito del Paese con un solido 30%, lo stesso risultato registrato nella precedente rilevazione del 23 settembre. Il consenso per Giorgia Meloni resta quindi alto e stabile, segno che l’elettorato di destra continua a fidarsi della linea del governo, almeno per ora. Tuttavia, il mancato incremento percentuale viene letto da alcuni analisti come un segnale di saturazione: la premier mantiene il suo zoccolo duro, ma non conquista nuovi elettori.

Al contrario, a mostrare un leggero ma significativo segno “+” è il Partito Democratico, che sale al 22,5%, con un aumento dello 0,5% rispetto al precedente sondaggio. La segretaria Elly Schlein può quindi tirare un sospiro di sollievo: la sua opposizione si consolida, e il Pd si conferma il principale polo alternativo al governo Meloni.

Movimento 5 Stelle in ripresa, ma la Lega arretra

Sorprende anche la crescita del Movimento 5 Stelle, che recupera consensi portandosi al 12,5%, in aumento dello 0,5%. Il partito guidato da Giuseppe Conte sembra beneficiare di una nuova attenzione da parte degli elettori delusi dalle forze tradizionali, anche se la distanza dai primi due partiti resta notevole.

Meno confortanti, invece, i dati per la Lega: il partito di Matteo Salvini scende all’8,5%, perdendo mezzo punto percentuale rispetto alla precedente rilevazione. Un calo definito dagli esperti “brusco e simbolico”, che riflette la difficoltà del Carroccio nel mantenere centralità all’interno del centrodestra, sempre più dominato da Meloni e Forza Italia.

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