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Sondaggi politici, brutte notizie per (quasi) tutti: chi perde di più

Grafico sondaggi politici ottobre 2025 - calo dei consensi

L’avvio della stagione autunnale porta con sé cambiamenti significativi nello scenario politico italiano, come evidenziato dagli ultimi sondaggi elettorali. Il clima nei palazzi del potere si fa più prudente e meno euforico: le rilevazioni della seconda settimana di ottobre restituiscono un quadro in evoluzione, con Fratelli d’Italia che scende al di sotto della soglia simbolica del 30%. Sebbene non si tratti di un calo drammatico, il dato rappresenta un segnale da non sottovalutare. Dopo mesi di predominio, anche il partito guidato da Giorgia Meloni sembra risentire delle difficoltà legate all’azione di governo e alle tensioni sul piano internazionale.

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Tabella con i risultati dei principali partiti nei sondaggi politici di ottobre 2025

Tensioni al centrodestra: la nuova fotografia dei sondaggi politici

Gli istituti di ricerca più accreditati – Swg, Tecné, Emg, Lab2101, Termometro Politico – confermano come la competizione all’interno del centrodestra sia meno lineare del previsto. Fratelli d’Italia si attesta al 29,8%, mentre Forza Italia sale al 9%, superando di poco la Lega, ferma all’8,6%. Si tratta di una variazione che non altera in modo significativo gli equilibri di coalizione, ma introduce nuovi elementi di discussione in vista della prossima legge di bilancio. I partiti minori della coalizione avanzano richieste specifiche: Forza Italia spinge per una riduzione dell’Irpef fino a 60mila euro, mentre la Lega insiste sulla pace fiscale. Tuttavia, le risorse a disposizione sono limitate e il compromesso appare inevitabile, con il rischio di scontentare parte della base elettorale sia al Nord che al Sud.

La maggioranza resta numericamente solida, ma le pressioni interne crescono e la stabilità appare meno scontata. Sul fronte opposto, l’opposizione, pur ancora divisa, mostra i primi segnali di dinamismo: in particolare, le aree progressiste e ambientaliste sembrano riscuotere interesse tra gli elettori disillusi dalla staticità delle proposte tradizionali.

Centrosinistra: segnali contrastanti e attesa per le regionali

Nel campo del centrosinistra, la situazione appare stabile ma non priva di elementi di attenzione. Il Partito Democratico scende al 21,5%, raggiungendo uno dei valori più bassi degli ultimi dodici mesi. Nonostante il calo, la vittoria di Eugenio Giani in Toscana è vista come una possibile leva per rilanciare il progetto del cosiddetto “campo largo” in vista dell’election day di novembre, quando si voterà in regioni chiave come Campania e Puglia. Il Movimento 5 Stelle mantiene una posizione relativamente stabile al 12,9%. Pur lontano dai risultati delle prime legislature, il partito conserva una base elettorale fedele, aspettando nuove opportunità per rafforzare la propria presenza sul territorio.

Un dato di particolare rilievo riguarda Alleanza Verdi-Sinistra: la formazione cresce fino al 6,4%, consolidando il consenso tra gli elettori sensibili alle tematiche ambientali e sociali. Questo trend suggerisce un potenziale ancora da esplorare, soprattutto nei grandi centri urbani e nei collegi più competitivi. Di contro, l’area centro-liberale mostra segnali di difficoltà. Azione scende al 3,2%, Italia Viva si attesta al 2,3%, mentre +Europa cala all’1,8%. La persistente frammentazione frena la crescita di questa componente, che fatica a proporre una leadership condivisa o un messaggio politico unificante.

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