
Il quadro dei sondaggi politici delle ultime settimane mostra un sistema meno statico rispetto al recente passato. Le variazioni nelle intenzioni di voto restano contenute, ma la loro continuità sta progressivamente ridisegnando gli equilibri tra i principali schieramenti. La coalizione di centrodestra rimane in testa, ma il vantaggio sul cosiddetto campo largo si è assottigliato in modo sensibile.
La nuova Supermedia YouTrend, che aggrega i principali istituti demoscopici sulle ultime due settimane, segnala una flessione per Fratelli d’Italia e, parallelamente, una crescita significativa per il Movimento 5 Stelle, accompagnata da un consolidamento del Partito democratico e da un leggero progresso di Alleanza Verdi-Sinistra. L’effetto complessivo è una riduzione del margine tra coalizione di centrodestra e coalizione di centrosinistra, ora separate da soli due punti percentuali.
Lo scenario non certifica un ribaltamento dei rapporti di forza, ma indica un progressivo riavvicinamento tra i due poli. Nel 2022, il centrodestra aveva ottenuto un chiaro successo elettorale con un margine più ampio su un’opposizione frammentata. Oggi, invece, la dinamica appare diversa: l’area alternativa al governo ha iniziato a strutturarsi in modo più coeso, almeno sul piano delle alleanze potenziali e delle liste presentate alle recenti consultazioni regionali.
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Fratelli d’Italia sotto il 30% e alleati fermi
Nel dettaglio, Fratelli d’Italia si attesta al 29,7%, con una perdita di sette decimi nell’arco di due settimane e il ritorno sotto la soglia simbolica del 30%. Il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni resta comunque la prima forza politica nazionale con un margine consistente sulle altre liste, ma la diminuzione di consensi incide sull’equilibrio interno al blocco di governo.
La capacità delle altre componenti della coalizione di centrodestra di compensare la flessione del partito maggiore appare, al momento, limitata. Forza Italia, guidata da Antonio Tajani, viene rilevata all’8,7%, in calo rispetto alle precedenti rilevazioni. La Lega di Matteo Salvini rimane invece stabile intorno all’8,3%, segnalando una fase di sostanziale immobilismo. A completare il quadro c’è Noi moderati, accreditato dell’1%. Nel complesso, la coalizione di centrodestra raggiunge il 47,7%, una quota che, in base ai risultati del 2022, sarebbe ancora sufficiente per vincere un’elezione nazionale. Tuttavia, il contesto attuale presenta elementi di maggiore incertezza.
A rendere il quadro più competitivo è soprattutto la maggiore coesione del fronte opposto. Il blocco di opposizione non appare più come un insieme disarticolato di liste concorrenti, ma come un potenziale fronte comune. La combinazione tra la flessione del partito di maggioranza relativa e la mancata crescita degli alleati riduce i margini di sicurezza del governo. Questo aspetto è osservato con attenzione in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, dalle elezioni locali fino alle elezioni politiche 2027.
Pd stabile, M5S in forte crescita
Sul versante opposto, il quadro delineato dalla Supermedia YouTrend mostra un rafforzamento dell’area riconducibile al centrosinistra e alle forze che, in varie formule, hanno dato vita al cosiddetto campo largo. Il Partito democratico viene accreditato del 22%, con un incremento limitato ma costante rispetto alle rilevazioni precedenti. La leadership di Elly Schlein sembra aver consolidato una base elettorale stabile, pur senza determinare finora scatti in avanti particolarmente marcati.
Il dato più dinamico è quello del Movimento 5 Stelle, rilevato al 12,8%. In due settimane il M5S guadagna otto decimi di punto, configurandosi come l’elemento più volatile ma anche più incisivo nel riequilibrio tra i due blocchi. L’aumento del consenso per i pentastellati contribuisce in modo determinante alla riduzione del distacco dal centrodestra, sommando il proprio peso a quello del Pd e delle altre forze alleate.
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