Le dichiarazioni di Flavius Savu e i collegamenti con l’inchiesta
Flavius Savu, già condannato per estorsione e recentemente estradato dalla Svizzera, si trova attualmente nel carcere di Torre del Gallo a Pavia, dove è detenuto anche il nipote. Stefanescu racconta: “Ultimamente vivevo in Svizzera con mio zio mentre lui era latitante – ha scritto Stefanescu – e mi arrivò una telefonata da parte del mio legale, il quale mi chiedeva dove fosse mio zio, perché lo aveva contattato la trasmissione ‘Chi l’ha visto’… mio zio decise subito di rendersi disponibile per mandare un file audio che poi è andato in onda. E lui esclamò: ‘Finalmente qualcuno mi vuole ascoltare’”.
Nel documento, Stefanescu riferisce che, secondo Savu, “a suo avviso il delitto di Chiara Poggi sia partito dal Santuario Madonna della Bozzola, in quanto secondo lui, Chiara ha scoperto qualcosa da non rivelare”. Nonostante l’assenza di riscontri ufficiali, queste parole riaccendono ipotesi e sospetti mai del tutto sopiti.
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Nuovi nomi e misteri: “Il sadico” e la lettera anonima
Le dichiarazioni di Savu non si fermano qui. L’uomo avrebbe menzionato una figura nota come “Il sadico”, soprannome attribuito ad Andrea Sempio, amico di Marco Poggi – fratello della vittima – tornato recentemente sotto la lente degli inquirenti per ulteriori accertamenti. Stefanescu aggiunge: “Mi chiedo il perché la mamma dell’indagato ha ricevuto una lettera poco carina proveniente proprio dalla posta delle Bozzole”, sottolineando inoltre che, durante un incontro con una trasmissione televisiva, lo zio avrebbe riconosciuto alcune persone dalle foto mostrate: “Volevo anche farle presente che mio zio all’incontro con un programma televisivo ha riconosciuto da alcune foto alcune persone coinvolte nella nuova indagine tipo: il picchiatore, il sadico, ecc”.