Le dichiarazioni del 17enne
Il 17enne, arrestato per la strage in famiglia di Paderno Dugnano, avrebbe detto al suo legale di aver agito d’impulso. La linea difensiva del giovane, dunque, vorrebbe evitare la premeditazione. “Io non ho riflettuto, perché se avessi riflettuto non lo avrei fatto. Ho agito di impulso“, avrebbe detto al suo avvocato Amedeo Rizza, che questa mattina lo ha incontrato al carcere minorile Beccaria di Milano, dove il giovane è detenuto da domenica scorsa.
Il legale poi ai cronisti ha aggiunto: “Lui è dispiaciuto non per sé, perché sa che dovrà affrontare una situazione carceraria, ma per le vite che non ci sono più, perché adesso lo capisce. Ripercorrere i momenti salienti di quello che è accaduto lo turba. Alterna un racconto apparentemente tranquillo a momenti di pianto a dirotto. Il pensiero di quello che ha fatto comporta uno stato d’animo molto agitato e provato“. Il legale ha poi spiegato che l’incontro con il giovane è stato “velocissimo e finalizzato a spiegargli come funziona l’udienza di convalida di domani, l’atto più importante di questa fase pre cautelare”. (Continua…)
Leggi anche: Tragico incidente in moto, chi muore nello schianto fatale
Leggi anche: Choc in Italia: il caldo fa una strage in spiaggia, il bilancio dei morti è spaventoso
Domani mattina ci sarà l’interrogatorio
Domani mattina, alle 10.30, presso il carcere minorile Beccaria di Milano, il 17enne sarà interrogato dal gip Laura Margherita Pietrasanta, che dovrà decidere sulla convalida dell’arresto e sulla custodia cautelare. Il ragazzo, reo confesso per la strage della sua famiglia, in un nuovo interrogatorio di ieri davanti ai pm avrebbe spiegato che la decisione di uccidere i suoi cari l’ha presa quella sera, dopo i festeggiamenti per il compleanno del padre. Nel primo interrogatorio di domenica, invece, aveva parlato di un pensiero di uccidere che aveva da qualche giorno. È per questo motivo che la procuratrice facente funzione per i minori di Milano, Sabrina Ditaranto, e per la pm Elisa Salatino gli contestano anche la premiditatezza dell’omicidio.