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Strage familiare, la notizia dall’ospedale sulla figlia sopravvissuta

Strage familiare Benevento, la notizia dall’ospedale sulla figlia sopravvissuta

Strage familiare Benevento, la notizia dall’ospedale sulla figlia sopravvissuta. Nella notte tra il 29 e il 30 settembre 2025, la tranquillità di Paupisi, piccolo comune in provincia di Benevento, è stata spezzata da un atto di violenza inaudita. Salvatore Ocone, 58 anni, ha ucciso la moglie Elisa Polcino e il figlio Cosimo, di 15 anni, colpendoli ripetutamente con una pietra. La figlia 16enne, Antonia, è stata gravemente ferita e trasportata in fin di vita all’ospedale Neuromed di Pozzilli (Isernia), dove è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico.

Strage familiare Benevento, la notizia dall’ospedale sulla figlia sopravvissuta

Strage Benevento: la confessione di Salvatore Ocone

Dopo una fuga di circa 70 chilometri, Salvatore Ocone è stato arrestato a Ferrazzano, in provincia di Campobasso. Durante l’interrogatorio, ha ammesso le sue responsabilità, dichiarando di aver agito per dissidi familiari e definendo la moglie “aggressiva e autoritaria”. Ocone ha un “vissuto psichiatrico” e nel 2011 era stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio, ma non risultano precedenti episodi di violenza o maltrattamenti. È stato trasferito nel carcere di Campobasso con l’accusa di duplice omicidio aggravato, tentato omicidio e sequestro di persona.

Paupisi sotto shock: le domande sulla psiche di Ocone

La comunità di Paupisi è incredula e scossa. Le strade che ieri erano familiari e tranquille oggi respirano un’aria di sgomento e incredulità. Salvatore Ocone non risultava avere precedenti per maltrattamenti, ma emerge un vissuto psichiatrico: nel 2011 aveva subito un trattamento sanitario obbligatorio.

Nonostante ciò, nulla poteva far presagire un atto di tale violenza, che ha travolto tutti, lasciando famiglie, amici e vicini in uno stato di confusione e dolore. “Non riesco a credere che mio padre abbia fatto una cosa del genere”, confida il figlio sopravvissuto Mario, condensando lo smarrimento di chi si trova di fronte a un gesto incomprensibile e crudele.

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