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Strage di Paderno, il 17enne confessa: perché lo ha fatto

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Questa mattina, gli inquirenti hanno interrogato il 17enne autore della strage di Paderno Dugnano. Il giovane ha ucciso con 68 coltellate prima il fratellino di 12 anni, poi entrambi i genitori. Al momento si trova rinchiuso nel carcere minorile Cesare Beccaria di Milano. Chi lo ha incontrato parla di una ragazzo turbato, confuso. Nell’ultimo interrogatorio, il giovane ha fornito un nuovo racconto di ciò che è successo quella tragica notte e ha provato a spiegare il motivo del suo gesto atroce. (Continua dopo le foto)

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Strage di Paderno, interrogato il 17enne: perché ha ucciso la sua famiglia

Strage di Paderno, Riccardo rinchiuso in carcere

Riccardo ha chiesto di incontrare i nonni e gli zii, ciò che gli resta della sua famiglia. “Soffro per la perdita di mia figlia, ma non abbandono mio nipote, voglio restare accanto a lui. Non so perché l’ha fatto, ma nonostante il dolore per queste perdite vogliamo incontrarlo al più presto”, ha detto il nonno. Intanto, il giovane ha chiesto i libri di matematica, la materia che avrebbe dovuto recuperare prima di iniziare il suo ultimo anno di liceo. Il giovane ha parlato nuovamente del delitto: ha dovuto ripercorrere quanto accaduto quella notte durante l’ultimo interrogatorio. La questione fondamentale adesso è capire se il folle gesto era premeditato. “Ora è dispiaciuto non per sé, perché sa che dovrà affrontare una situazione carceraria, ma per le vite che non ci sono più, perché adesso lo capisce”, ha detto il suo avvocato. (Continua dopo le foto)

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Strage di Paderno, cosa sta facendo Riccardo in carcere

Strage di Paderno, cosa aveva detto il 17enne nel primo interrogatorio

Già nell’interrogatorio del giorno seguente all’omicidio, il ragazzo aveva parlato di un “malessere di cui voleva liberarsi”. Riccardo aveva spiegato che si sentiva oppresso dalla famiglia. Ma perché arrivare ad un gesto tanto atroce? Agli inquirenti il giovane ha detto che non c’era “una ragione particolare” per sterminare la sua famiglia. “Pensavo che uccidendoli avrei potuto vivere in modo libero”, la sua giustificazione. Il 17enne ha ammesso di aver covato il piano nella testa almeno dal giorno prima. Durante l’interrogatorio di oggi, giovedì 5 settembre 2024, davanti al gip per i minorenni durato circa un’ora e mezza, il giovane ha aggiunto qualche particolare.

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