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Tatiana, la rivelazione shock dell’amico: “Cosa è successo”. Lei conferma

Per giorni, l’Italia ha seguito con il fiato sospeso il caso di Tatiana Tramacere, la studentessa di psicologia con un seguito di quasi 60mila follower su Instagram grazie al suo profilo poetico “Parole in evoluzione”. Scomparsa nel nulla il 24 novembre, la sua assenza aveva alimentato l’ipotesi di un dramma. Poi, l’inattesa svolta: la sera del 4 dicembre, la ragazza è stata ritrovata sana e salva in una casa a Nardò. Dietro quella che sembrava una fuga o un rapimento si nasconde, in realtà, una storia di isolamento volontario. Ma chi l’ha aiutata e perché?

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La scomparsa dell’Influencer

La storia di Tatiana Tramacere, giovane e talentuosa studentessa di psicologia e astro nascente dei social, ha tenuto banco per dodici lunghi giorni. La denuncia di scomparsa, presentata dai genitori, Ornella e Rino, quattro giorni dopo l’ultimo contatto del 24 novembre, ha dato il via a indagini serratissime. La notorietà della ragazza, legata soprattutto al suo profilo “Parole in evoluzione”, ha amplificato la risonanza del caso, portando l’attenzione degli inquirenti e dei media su un nome in particolare: Dragos Ioan Gheormescu. Il 30enne, un amico della ragazza, è risultato essere l’ultimo ad aver visto Tatiana in vita la sera stessa della scomparsa. Questa circostanza lo ha immediatamente posto sotto la lente d’ingrandimento dei Carabinieri. La pressione investigativa e mediatica sul giovane è cresciuta a tal punto da portarlo a intervenire in diretta televisiva, ospite della trasmissione Chi l’ha visto?, dove ha rivelato un dettaglio cruciale: gli inquirenti gli avevano sequestrato il cellulare.

Parallelamente, i genitori della ragazza avevano rivelato la volontà di Tatiana di recarsi a Brescia per tentare di ricucire i rapporti con il suo ex fidanzato, Mino, con cui la relazione era terminata da pochi giorni. Dragos, a sua volta, aveva dichiarato di essersi offerto di aiutarla in questo viaggio. Tuttavia, nonostante l’acquisto dei biglietti per la Lombardia, la ragazza non è mai salita su quel treno. In questo contesto di grande incertezza, la Procura di Lecce aveva aperto un fascicolo per istigazione al suicidio a carico di ignoti, un atto necessario, come spesso accade in casi complessi, per poter procedere con i sequestri e gli accertamenti tecnici. La fase più oscura del caso stava per finire, ma la verità era molto più complessa di quanto si potesse immaginare.

La versione shock di Dragos: “Voleva isolarsi”

La svolta tanto attesa è arrivata la sera del 4 dicembre, ma la verità emersa ha lasciato tutti di stucco, ribaltando completamente lo scenario. Mentre Dragos Ioan Gheormescu era da ore sotto interrogatorio in caserma, i Carabinieri si sono recati presso la sua abitazione a Nardò per procedere con una perquisizione. In quel momento, una folla inferocita, convinta che il 30enne avesse ucciso la ragazza, si era già assiepata all’esterno dell’appartamento. Pochi istanti dopo l’ingresso dei militari, la notizia: Tatiana era stata trovata. Viva e in buone condizioni di salute, era nascosta in una mansarda all’interno dell’abitazione di Dragos.

Una volta che la verità è venuta a galla, l’amico ha fornito la sua versione, una narrazione che getta una luce inaspettata sulla vicenda: «È stata lei a organizzare tutto e a chiedermi di aiutarla perché diceva che ero l’unico di cui si fidava. Mi ha detto che era giù di morale e voleva isolarsi dal mondo per un po’, ancora qualche giorno e poi sarebbe tornata a casa». Questa dichiarazione, che scagionerebbe l’uomo dall’ipotesi di sequestro, suggerisce che la scomparsa fosse un piano architettato dalla stessa Tatiana per allontanarsi da tutti. Ma la conferma di questo racconto è la cosa più sconvolgente.

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