
Social. Terremoto in Turchia, il comunicato ufficiale della Protezione Civile. La Terra continua a tremare e questa volta nella notte di oggi 6 Febbraio 2023 un terremoto di magnitudo 7.9 ha scosso la Turchia ed è stato avvertito anche in Siria, Libano e Israele. Per ora, oltre alle 8 scosse principali, sono state registrate già 42 scosse di assestamento. Stando alle prime informazioni i morti sono già centinaia. Le operazioni di scavo sono in corso, e sono destinate a durare per giorni. Vediamo nel dettaglio cosa sta accadendo. (Continua a leggere dopo la foto)


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Terremoto in Turchia, il comunicato ufficiale della Protezione Civile
Nella notte un terremoto di grado 7.9 ha scosso la Turchia ed è stato avvertito anche in Siria, Libano e Israele. L’epicentro della serie di numerose scosse si trova vicino alla città di Gaziantep. Stando alle prime informazioni i morti sono già centinaia. Il vicepresidente turco Fuat Oktay ha riferito di 284 vittime e 2.320 feriti. Le operazioni di scavo sono in corso, e sono destinate a durare per giorni. Per ora, oltre alle 8 scosse principali, sono state registrate già 42 scosse di assestamento. Su Twitter il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha scritto: “Sono vicino al popolo turco colpito da un violento terremoto che ha provocato moltissime vittime. Non mancherà l’aiuto dell’Italia. Il ministero degli Esteri sta contattando tutti gli italiani che vivono nella regione colpita dal sisma”. (Continua a leggere dopo la foto)


Revocata l’allerta maremoto
Intanto in Italia il dipartimento della Protezione civile, come riportato da Libero, ha revocato l’allerta maremoto sulle coste italiane emessa in precedenza. L’allerta era stata diramata sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami (CAT) dell’Ingv ed era stato raccomandato di allontanarsi dalle zone costiere, di raggiungere l’area vicina più elevata e di seguire le indicazioni delle autorità locali. L’allerta indica la possibilità di un pericolo reale per le persone che si trovano vicino alla costa, specialmente se in zone poco alte, o addirittura più basse, rispetto al livello del mare. A scopo cautelativo, Ferrovie dello Stato aveva deciso di fermare la circolazione ferroviaria nelle regioni meridionali di Sicilia, Calabria e Puglia. Ora però è ripresa regolarmente la circolazione ferroviaria.
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