Non solo il terremoto, Iran messo in ginocchio dal caldo
Teheran e molte altre province iraniane si fermano per il caldo estremo. Le autorità hanno disposto la chiusura di scuole, università e uffici governativi per fronteggiare l’ondata di calore che sta colpendo il Paese e che mette in seria difficoltà anche la rete elettrica nazionale, già provata da una crisi idrica senza precedenti. Una mossa drastica, ma necessaria, per contenere i consumi energetici e tutelare la salute pubblica.
La comunicazione ufficiale è arrivata direttamente dal governatore della provincia di Teheran, Alireza Fakhari: nella giornata di mercoledì 6 agosto 2025 tutti gli uffici pubblici, così come le scuole e le università, resteranno chiusi. La decisione, ha spiegato Fakhari, è stata presa su richiesta del ministero dell’Energia per fronteggiare l’emergenza climatica in corso e alleggerire la pressione sulla rete elettrica nazionale.
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Le province coinvolte: chiusure e orari ridotti
Le chiusure totali non riguarderanno solo Teheran. Per la giornata di martedì 5 agosto, hanno sospeso le attività anche le province di Ardabil e Golestan, mentre in altre, come Semnan e Qom, sarà adottato un orario ridotto per gli uffici pubblici.
Particolarmente critica appare anche la situazione nella provincia di Hamedan, dove le restrizioni saranno valide sia il 5 che il 6 agosto. Mercoledì, infine, le chiusure totali interesseranno sette province, tra cui spiccano Kerman e Isfahan, due aree centrali strategiche per l’economia del Paese.