
Da diversi giorni, i Campi Flegrei sono stati scossi da uno sciame sismico in continuo movimento. La popolazione che abita le zone intorno a Pozzuoli e Napoli vive una situazione di grande incertezza e timore. Sebbene le autorità cerchino di rassicurare i cittadini, il fenomeno del bradisismo, che coinvolge l’area da secoli, ha acceso una forte preoccupazione tra chi si trova ad affrontare il tremore delle case e il rumore delle scosse. In questo contesto di paura e allarme, la gestione della tranquillità pubblica è diventata una delle priorità delle istituzioni locali.
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Sciame sismico: una notte da incubo
Nella notte che ha visto più di duecento scosse, la popolazione dei Campi Flegrei ha vissuto ore di angoscia. Le scosse, anche se di entità non sempre devastante, hanno gettato nel panico tanti residenti. La paura di danni strutturali, purtroppo assente di evidenze concrete, ha spinto molte persone a lasciare le proprie case per rifugiarsi in auto o in altri luoghi più sicuri. I residenti, come nel caso di Luisa, madre di famiglia, non si sono sentiti tranquilli nemmeno nelle proprie abitazioni: “Nessuno mi può dare certezze sulla solidità di quelle mura, e io i miei figli lì dentro non ce li riporto”.
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha cercato di spegnere l’incendio della paura. Nonostante l’esperienza da ingegnere strutturista e il suo profondo legame con la gestione dei terremoti, il sindaco ha dovuto affrontare una sfida ben più grande: gestire l’emotività di una comunità che si sente vulnerabile e spaventata. “I piani di evacuazione sono legati all’ipotesi eruttiva da cui siamo lontanissimi”, ha dichiarato Manfredi, cercando di rassicurare i cittadini sul fatto che non ci sono al momento segnali di un’imminente eruzione. Ha poi aggiunto: “Si tratta di gestire l’emergenza legata essenzialmente alla paura“, ribadendo che il fenomeno è un processo naturale del bradisismo che ha interessato la zona per secoli.
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