Una tragedia anche umana
Nel comune di Saint-Laurent-de-la-Cabrerisse, nel dipartimento dell’Aude (regione Occitania), una donna di 65 anni, che aveva rifiutato l’evacuazione, è stata trovata morta nella sua casa avvolta dalle fiamme. La Prefettura ha inoltre registrato 13 feriti: due residenti sono stati ricoverati, uno dei quali con ustioni gravi, mentre undici vigili del fuoco sono rimasti coinvolti nelle operazioni. Il ministro dell’Interno, Bruno Retailleau, ha confermato i numeri e ha chiesto alla popolazione massima prudenza.

“Una catastrofe senza precedenti”
Il primo ministro François Bayrou ha parlato di una «catastrofe di portata senza precedenti», attribuendone le cause sia al riscaldamento globale che alla grave siccità che sta colpendo il Paese. E se la violenza dell’incendio era inizialmente pari a mille ettari bruciati ogni ora, la situazione sembra in lieve miglioramento. Secondo Rémi Recio, sottoprefetto di Narbonne, la propagazione dell’incendio è «in calo di intensità». Un ruolo fondamentale lo ha avuto il vento: la tramontana, secca e calda, ha lasciato spazio a una brezza marina più umida, che potrebbe rallentare la diffusione delle fiamme.
Nonostante l’impegno straordinario dei vigili del fuoco e i segnali positivi, le comunità locali restano in allerta. I timori sono legati soprattutto a nuovi cambiamenti di vento, che potrebbero far ripartire i focolai in aree già colpite. «Siamo in massima allerta, perché siamo circondati da pini. E tutto intorno al villaggio è già bruciato. È un disastro», ha dichiarato Bruno Zubieta, vicesindaco di Villesèque-des-Corbières. La battaglia contro il fuoco è ancora lunga. E mentre la Francia guarda con apprensione all’evoluzione delle prossime ore, l’incendio in Occitania si impone come simbolo drammatico di un’estate sempre più estrema, segnata da eventi climatici fuori controllo.