Il dramma dello schianto: il pilota Greg Biffle morto con la famiglia
L’aereo dell’ex pilota Greg Biffle, decollato da Statesville con destinazione Florida, è precipitato nei pressi del Lakewood Golf Club, una zona frequentata da residenti e appassionati di golf. Diversi presenti hanno riferito di aver assistito agli ultimi istanti di volo del jet, descrivendolo come insolitamente basso e in evidente difficoltà. Alcuni giocatori hanno raccontato di essersi buttati a terra nel tentativo istintivo di proteggersi, temendo che il velivolo potesse cadere direttamente sul campo.
Tra i testimoni c’era Joshua Green, che ha descritto all’emittente locale attimi di forte apprensione. L’uomo ha riferito che l’aereo era «decisamente troppo basso», sottolineando come il rumore dei motori e la traiettoria innaturale avessero immediatamente fatto capire che qualcosa non stava andando come previsto. Secondo i racconti, dopo pochi secondi si è sentito un boato seguito da una nube di fumo e fiamme che si è alzata in cielo.
Le squadre di emergenza, compresi vigili del fuoco, polizia e operatori sanitari, sono intervenute rapidamente nella zona boschiva adiacente al campo da golf. L’area è stata immediatamente transennata e messa in sicurezza per consentire le operazioni di spegnimento dell’incendio, il recupero delle vittime e i primi rilievi tecnici. Le autorità locali hanno invitato i residenti a tenersi a distanza e hanno istituito un perimetro di sicurezza, mentre agli utenti del club è stato chiesto di abbandonare l’area in modo ordinato.
Nei minuti e nelle ore successive, i social media si sono riempiti di messaggi e testimonianze di persone che avevano sentito il rumore dell’esplosione o visto la colonna di fumo. Le immagini diffuse dalle testate locali mostrano rottami sparsi, vegetazione bruciata e un’ampia zona di impatto, elementi che confermano la violenza dello schianto. Il quadro restituito dai primi rilievi è quello di un incidente ad altissima energia, con margini praticamente nulli per la sopravvivenza degli occupanti.

Il profilo di una leggenda della NASCAR
La morte di Greg Biffle rappresenta una perdita significativa per il mondo delle corse automobilistiche americane. Nel corso di una carriera decennale, Biffle aveva conquistato oltre cinquanta vittorie nelle tre principali categorie della NASCAR, affermandosi come uno dei piloti più completi e versatili della sua generazione. Il suo palmarès comprende 19 successi nella prestigiosa Cup Series, oltre ai titoli nella Truck Series e nella Xfinity Series, traguardi che lo avevano proiettato nell’élite del motorsport statunitense.
La sua figura non era legata soltanto ai risultati sportivi. Colleghi, addetti ai lavori e tifosi ricordano Biffle come un professionista rigoroso, capace di interpretare al meglio le esigenze tecniche delle vetture e di instaurare rapporti solidi con i team. Le sue performance su circuiti iconici come Daytona, Talladega e Darlington avevano contribuito a costruire una reputazione di pilota affidabile e competitivo, in grado di emergere sia sulle piste superspeedway che sui tracciati più tecnici.
Nel comunicato diffuso dopo l’incidente, la NASCAR ha voluto sottolineare sia il lato sportivo sia quello umano del campione scomparso. La lega ha ricordato Biffle come un “feroce concorrente” ma soprattutto come un uomo rispettato nel paddock, apprezzato per il comportamento corretto dentro e fuori dalla pista. La nota ufficiale ha richiamato il contributo che Biffle aveva dato all’immagine del campionato, diventando nel tempo un punto di riferimento per generazioni di giovani piloti.
Nello stesso incidente hanno perso la vita anche Dennis Dutton, suo figlio Jack e Craig Wadsworth, amico fraterno dell’ex pilota. Quest’ultimo viene descritto da chi lo conosceva come una persona generosa, sempre pronta ad aiutare gli altri e molto legata alla famiglia Biffle. La scomparsa congiunta di queste figure ha amplificato l’impatto emotivo della tragedia, toccando diverse cerchie sociali e professionali.
The NASCAR family is devastated at the loss of Greg Biffle, who was one of our 75 greatest drivers and became known for his relentless post-career humanitarian work.
— NASCAR (@NASCAR) December 18, 2025
We extend our deepest condolences. pic.twitter.com/Q7nh6ug1iW
L’impegno umanitario e il lato umano di Greg Biffle
Oltre ai riconoscimenti ottenuti sulle piste, Greg Biffle si era distinto negli anni per un intenso impegno umanitario. Numerose testimonianze lo descrivono come una persona attenta alle esigenze delle comunità locali, soprattutto in momenti di emergenza. Nel 2024 era stato premiato per aver messo a disposizione il proprio elicottero personale per trasportare aiuti e beni di prima necessità alle popolazioni colpite dall’uragano Helene nel North Carolina occidentale, contribuendo alle operazioni di assistenza in aree difficili da raggiungere.
Quell’episodio aveva attirato l’attenzione dei media nazionali, che avevano raccontato il gesto come un esempio concreto di solidarietà da parte di una figura pubblica. Biffle non si era limitato a donazioni economiche, ma aveva partecipato in prima persona alle missioni, coordinandosi con le autorità locali e con le organizzazioni impegnate nei soccorsi. Tale coinvolgimento diretto aveva rafforzato l’immagine di un campione capace di mettere la propria esperienza e le proprie risorse al servizio degli altri.
Nel corso della sua vita, l’ex pilota aveva sostenuto anche iniziative legate alla sicurezza stradale e alla formazione dei giovani, partecipando a eventi, conferenze e campagne di sensibilizzazione. Questo aspetto, spesso ricordato da colleghi e amici, aggiunge un ulteriore livello di lettura alla tragedia: la scomparsa non riguarda solo un protagonista dello sport, ma anche un punto di riferimento per molte realtà territoriali.
La famiglia Biffle, da sempre molto unita e presente anche alle gare durante gli anni di attività agonistica, era considerata una colonna della comunità di riferimento. La morte contemporanea di Greg, della moglie Cristina e dei figli Emma e Ryder ha lasciato, come riportato dai familiari e da chi li conosceva, “un vuoto incommensurabile” destinato a segnare a lungo chi aveva con loro rapporti personali e professionali.
Le indagini del NTSB e della FAA sulle cause dell’incidente
La ricostruzione completa delle cause del disastro aereo è ora nelle mani del National Transportation Safety Board (NTSB) e della Federal Aviation Administration (FAA), gli organismi federali competenti per la sicurezza dell’aviazione civile negli Stati Uniti. Le squadre di investigatori hanno avviato i rilievi sul luogo dello schianto, raccogliendo frammenti del velivolo, dati di bordo e testimonianze utili a comprendere la sequenza degli eventi che hanno portato alla caduta del Cessna C550.
Fra gli elementi al centro dell’analisi ci sono lo stato di manutenzione dell’aereo, la cronologia delle comunicazioni radio con la torre di controllo, le condizioni meteorologiche precise al momento del decollo e della successiva richiesta di rientro, oltre a eventuali problemi tecnici riscontrati in passato sul velivolo. Le autorità stanno cercando di stabilire con certezza anche chi fosse ai comandi del jet nel momento dell’incidente, dettaglio che potrà aiutare a comprendere meglio le decisioni prese in cabina di pilotaggio.
In casi come questo, gli investigatori del NTSB seguono una procedura standardizzata che prevede diverse fasi: dall’esame dei rottami e dei motori alla verifica dei registri di manutenzione, fino all’analisi dei dati radar e delle registrazioni disponibili. È probabile che il rapporto preliminare venga diffuso nelle prossime settimane, mentre per le conclusioni definitive potrebbero essere necessari diversi mesi, come spesso avviene per incidenti di questa complessità.
Le autorità hanno ribadito che, fino alla conclusione delle indagini, non verranno avanzate ipotesi sulle cause principali dello schianto. L’obiettivo dichiarato è quello di garantire la massima trasparenza e accuratezza, evitando speculazioni e basandosi esclusivamente su dati verificati. Nel frattempo, la comunità della NASCAR e il mondo dello sport rendono omaggio alla memoria di Greg Biffle e delle altre vittime, sottolineando l’eredità sportiva e umana lasciata dall’ex pilota, destinata a rimanere un punto di riferimento per molti anni.