Soccorritori in azione e difficoltà nei soccorsi
L’arrivo dei soccorritori è stato ostacolato dalle difficili condizioni infrastrutturali della regione: la zona di Shinile è scarsamente collegata, priva di strade asfaltate e caratterizzata da comunicazioni intermittenti, fattori che hanno rallentato il dispiegamento dei mezzi di emergenza. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti militari, operatori sanitari e volontari provenienti dalle città limitrofe, che hanno lavorato senza sosta per estrarre i superstiti e prestare i primi soccorsi ai feriti.
Molti dei feriti sono stati trasportati verso l’ospedale di Dire Dawa utilizzando camion agricoli e pick-up, in assenza di ambulanze sufficienti per far fronte all’emergenza. Le autorità locali hanno dichiarato che le operazioni di soccorso continueranno fino al completo recupero di tutte le persone coinvolte, e che sarà istituita una commissione d’inchiesta per fare luce sulle responsabilità e sulle cause precise del disastro. Nel frattempo, cresce la rabbia tra le famiglie delle vittime, che lamentano abbandono e incuria da parte delle istituzioni pubbliche nella gestione delle infrastrutture e nella prevenzione degli incidenti. In numerose dichiarazioni, i parenti chiedono giustizia e interventi concreti per evitare che simili tragedie si ripetano. Le testimonianze raccolte sul posto sottolineano la gravità della situazione: “Abbiamo dovuto scavare a mani nude tra le lamiere, in attesa dei soccorsi”, racconta un volontario coinvolto nelle ricerche. Sui social circolano immagini e video girati dai presenti.

Impatto sociale e ferite aperte nella comunità
L’incidente ferroviario di Shinile si inserisce in un contesto di grande difficoltà per l’Etiopia, già colpita da crisi economiche, tensioni interne e carenze nei servizi pubblici essenziali. La ferrovia, un tempo simbolo di progresso e sviluppo, mostra oggi i segni evidenti di una gestione problematica e di investimenti insufficienti nella manutenzione e nell’innovazione tecnologica. Molte famiglie della Regione dei Somali si affidano quotidianamente ai treni per spostarsi e per trasportare beni di prima necessità, rendendo la sicurezza ferroviaria una priorità imprescindibile per la vita di migliaia di persone.
L’incidente ha riaperto antiche ferite nella popolazione, alimentando la richiesta di maggiore attenzione da parte delle autorità verso le esigenze delle comunità più esposte. Sul web e sui canali di informazione si moltiplicano le iniziative di raccolta fondi e di sostegno alle famiglie colpite, mentre numerosi attivisti chiedono riforme urgenti in materia di sicurezza dei trasporti. Le immagini che mostrano uomini e donne intenti a scavare tra i rottami con mezzi di fortuna sono diventate il simbolo di una tragedia che ha colpito il cuore della nazione. Le autorità etiopi hanno assicurato che saranno adottate misure per migliorare la sicurezza delle infrastrutture.