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Tragedia in palestra, colpito in pieno mentre si allena: la morte atroce davanti a tutti

Il bilanciere scivola e colpisce il petto: arresto cardiaco

Secondo quanto riportato, Montenegro era posizionato alla panca piana quando è avvenuto il dramma; un esercizio che faceva parte della sua routine e aveva fatto tante volte. Il bilanciere, con un carico totale superiore a 70 kg, è improvvisamente scivolato dalle mani dell’uomo, colpendolo violentemente al torace. Secondo quanto ricostruito, il culturista ha tentato di rialzarsi dopo l’incidente ma, colto da un arresto cardiaco, si è accasciato a terra sotto gli occhi sgomenti dei presenti. Il personale della struttura è intervenuto rapidamente e ha chiamato i soccorsi, ma ogni tentativo di rianimazione si è rivelato vano. L’uomo è stato dichiarato morto al pronto soccorso locale.

Un atleta di lunga esperienza e una routine consolidata

La Polizia Civile del Pernambuco ha avviato le indagini e ha rapidamente classificato il caso come morte accidentale. Non sono emerse responsabilità esterne o malfunzionamenti delle attrezzature. La dinamica è stata attribuita esclusivamente a una tragica fatalità durante l’esecuzione dell’esercizio.

Il ruolo della “falsa presa” e i rischi della tecnica

Dall’analisi delle immagini di sorveglianza è risultato che Montenegro stava utilizzando la cosiddetta “falsa presa” o suicide grip, una tecnica avanzata che consiste nell’afferrare il bilanciere senza avvolgere il pollice attorno all’asta. Questa modalità, seppur adottata da molti atleti esperti per aumentare la stabilità dei polsi, comporta un rischio elevato: la mancanza di opposizione del pollice può facilitare la perdita di controllo e la caduta improvvisa del peso.

Secondo istruttori e personal trainer, la suicide grip richiede estrema attenzione e non è consigliata agli sportivi non professionisti. L’episodio ha posto nuovamente l’accento sulla necessità di adottare tecniche sicure e sulla corretta supervisione durante l’allenamento con pesi elevati.

Impatto sulla comunità e riflessioni sulla sicurezza

L’intera comunità della palestra di Olinda si è stretta intorno alla famiglia di Montenegro, ricordando l’uomo come un esempio di dedizione e passione per lo sport. Molti hanno sottolineato come la tragedia debba servire da monito sull’importanza della sicurezza in sala pesi e sull’adozione di metodi di allenamento appropriati al proprio livello di esperienza.

Il caso ha inoltre acceso i riflettori sulla necessità di una maggiore informazione sui rischi legati a tecniche avanzate come la falsa presa e sull’opportunità di incrementare la presenza di personale qualificato durante le ore di maggiore affluenza nelle strutture sportive. La vicenda di Ronald José Salvador Montenegro rimarrà un doloroso monito per tutti gli appassionati di fitness e bodybuilding.

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