
Ancora una volta, l’Isola d’Elba è stata travolta da una furia d’acqua impietosa. Come se il cielo si fosse squarciato, Portoferraio è rimasta sopraffatta da strade trasformate in torrenti, auto trascinate via e famiglie costrette a rifugiarsi ai piani alti. È il terzo nubifragio in meno di un mese, un bollettino di allarmi che non può più essere ignorato. La protezione civile ha dichiarato l’allerta in cinque regioni italiane per rischio di fenomeni estremi e violenti nelle prossime ore.

Continua il maltempo: violento nubifragio a Portoferraio
Il temporale ha colpito in pieno pomeriggio: in alcune aree sono caduti fino a 70 mm di pioggia in meno di un’ora, con apici di 34 mm in soli 15 minuti. Le vie più colpite – piazza Cavour, via Carducci, Sghinghetta e la zona del Carburo – hanno visto negozi invasi dal fango, auto trascinate e intere famiglie in fuga verso i piani alti delle proprie case.
Il sindaco Tiziano Nocentini non ha esitato: attivato il Centro operativo comunale di protezione civile e lanciato l’appello urgente sui social : “Il traffico è completamente bloccato e immane è il lavoro delle squadre impegnate”. Il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha messo ancora più in chiaro la situazione: “In un’ora è caduta la pioggia di un mese”.

Temporali autorigeneranti
Il responsabile? I temporali autorigeneranti, mostri meteorologici che si alimentano da soli: aria calda e umida nei bassi strati, correnti fredde in quota, instabilità spiccata. La Treccani li descrive perfettamente: “insistono a lungo sulle stesse zone, alimentandosi dei flussi di umidità sollevati dal mare”.
Questi sistemi rinascono continuamente, cella dopo cella, a una rapidità spaventosa, scaricando in poche ore quantità di pioggia che normalmente si distribuirebbero su interi mesi: il risultato è disastro garantito tra allagamenti, frane e danni diffusi.
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