L’inchiesta per truffa aggravata e la prova del DNA
Intanto, sul fronte giudiziario, si avvicina una data chiave: il 17 giugno. Quel giorno il genetista forense Emiliano Giardina presenterà i risultati dell’elaborato peritale richiesto dal tribunale. Al centro dell’analisi ci sono la famosa statuetta della Madonna di Trevignano e il quadro del Cristo lacrimante, oggetti considerati “miracolosi” da molti fedeli.
Le anticipazioni parlano chiaro: è stato individuato sangue umano femminile, una traccia mista. Il DNA principale è quello di Gisella Cardia, ma non è l’unico rilevato. Nessuna traccia invece del marito Gianni Cardia, anche lui coinvolto nell’inchiesta per truffa aggravata in concorso. Il giudice ha recentemente respinto la richiesta di ulteriori accertamenti da parte della Procura, segnale che l’indagine si sta avvicinando a un punto cruciale.
Leggi anche: “Addio matrimonio vip”: per lei è finita col famoso marito attore

Una fede che resiste alle polemiche
Nonostante tutto — dalle predizioni apocalittiche alle indagini per truffa — il seguito di Gisella Cardia resta solido. A ogni incontro si radunano decine, a volte centinaia di fedeli, convinti della sua connessione con il divino. La veggente continua a proclamare messaggi e visioni, spesso corredate da manifestazioni visibili come lacrimazioni o presunti fenomeni soprannaturali.
Resta da capire se gli sviluppi giudiziari metteranno un freno al fenomeno o se, al contrario, alimenteranno ulteriormente la narrazione mistica intorno alla figura di Gisella. Di certo, i suoi messaggi non smettono di far discutere. E in tanti, tra fedeli, curiosi e scettici, attendono il 17 giugno come una data cruciale.