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Triste lutto per l’attore italiano, è morto il papà: l’annuncio doloroso

Famiglia e ricordi: il ruolo di Clelio nella vita dei suoi cari

Secondo le testimonianze di amici e colleghi, Clelio Guanciale era spesso presente in platea durante gli spettacoli teatrali del figlio, seguendone con orgoglio la carriera. Oltre a Lino, lascia l’altro figlio Giorgio, che ha intrapreso la professione di psicoterapeuta, proseguendo idealmente l’attenzione della famiglia verso le persone e il loro benessere.

Nel ricordo di chi lo ha conosciuto, Clelio appare come una presenza costante ma discreta, capace di sostenere senza imporsi, sia nella sfera familiare sia in quella professionale.

Nelle ore successive alla diffusione della notizia della morte di Clelio Guanciale, ad Avezzano e a Collelongo sono giunti numerosi messaggi di cordoglio. Cittadini, ex pazienti e conoscenti hanno ricordato visite mediche, parole di conforto, consigli e momenti di ascolto vissuti con il medico nel corso degli anni. Il lutto che colpisce Lino Guanciale assume così anche una dimensione collettiva, coinvolgendo l’intera comunità marsicana, che perde non solo un medico stimato, ma anche un uomo di fiducia che per molti rappresentava una presenza rassicurante.

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Funerali di Clelio Guanciale a Collelongo

Le esequie di Clelio Guanciale sono state fissate per il 31 dicembre alle ore 14.30. I funerali si svolgeranno nella Chiesa di San Rocco a Collelongo, paese d’origine della famiglia Guanciale, situato nel cuore dell’Abruzzo. La scelta del luogo sottolinea il forte legame tra il medico e la sua comunità. La celebrazione avverrà in una data simbolica, al termine dell’anno solare, momento in cui tradizionalmente si tracciano bilanci personali e collettivi. Per la comunità locale sarà l’occasione per rendere omaggio a una figura che ha rappresentato per molti un riferimento umano e professionale.

Nel ricordo di Clelio Guanciale resta il profilo di un professionista attento alle persone e di un padre che ha saputo sostenere le scelte dei figli. La frase «Dimmi come posso aiutarti», richiamata dallo stesso Lino in varie interviste, viene oggi ricordata come sintesi di un modello di genitorialità basato sull’ascolto e sull’accompagnamento. L’eredità lasciata da Clelio si riflette così non solo nelle tante storie personali di pazienti e conoscenti, ma anche nel percorso umano e professionale dei figli, segnati da un’attenzione costante verso gli altri.

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