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Trump e Putin, non ci sono buone notizie: trema il mondo intero

Il cielo sopra l’Europa torna a essere attraversato da ombre inquietanti. Le diplomazie si muovono, le borse oscillano, e le cancellerie occidentali trattengono il respiro. Qualcosa di enorme sta accadendo tra Washington e Mosca, e questa volta la sensazione è che nessuno voglia davvero arretrare. I segnali arrivano chiari: parole dure, test militari, accuse reciproche. Il mondo torna a tremare come non accadeva da decenni.

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Trump rompe il silenzio: “Putin deve fermarsi”

È stato a bordo dell’Air Force One che Donald Trump ha scelto di lanciare il suo messaggio al Cremlino. Il presidente americano ha condannato duramente il test di un missile da crociera a propulsione nucleare, appena annunciato da Mosca. «Non appropriato», ha dichiarato il tycoon, invitando Vladimir Putin a «far cessare la guerra» in Ucraina.

Trump ha ricordato come il conflitto, che “avrebbe dovuto durare una settimana”, si stia trascinando verso il quarto anno. E la sua critica non è passata inosservata. “Putin dovrebbe concentrarsi su un cessate il fuoco invece di testare missili nucleari”, ha aggiunto il presidente americano, visibilmente irritato.

La Casa Bianca, intanto, ha confermato l’intenzione di rafforzare le sanzioni economiche contro la Federazione russa, in particolare nel settore energetico. L’obiettivo è chiaro: mettere Mosca con le spalle al muro e costringerla a riaprire un dialogo concreto.

Il missile “invincibile” di Putin scuote il mondo

Poche ore prima delle dichiarazioni di Trump, dal Cremlino era arrivato l’annuncio che ha riacceso la tensione internazionale. Il capo di stato maggiore russo Valery Gerasimov ha confermato il test riuscito del Burevestnik, un missile da crociera a propulsione nucleare capace, secondo Mosca, di coprire fino a 14mila chilometri.

Putin, in visita a un centro di comando, lo ha definito “un’arma senza eguali e invincibile”, sottolineando come la Russia abbia “raggiunto un livello tecnologico mai visto”. Parole che hanno scosso le capitali occidentali, ma anche alimentato la propaganda interna del Cremlino.

Il test, condotto il 21 ottobre 2025, non è un evento isolato. Fa parte di una strategia più ampia: dimostrare forza, consolidare le posizioni sul fronte ucraino e ricordare al mondo che Mosca resta una potenza militare capace di dettare le proprie condizioni.

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