La guerra in Ucraina va avanti, anche se in maniera più rallentata. Ambo le parti si riorganizzano prima di nuovi scontri. Proseguono però i raid sul Donetsk e su altre zone del Paese, con i Russi che colpiscono intenzionalmente i granai, secondo Kiev. A parlare di quanto sta accadendo Toni Capuozzo, che indignato, si è espresso su Facebook. L’esperto ne ha avuto una per tutti, Volodymyr Zelensky e Nato compresi. (continua a leggere dopo le foto)
Ucraina, Toni Capuozzo spiazza tutti: “Quello che nessuno dice su Zelensky”
Ricordando il “good morning Vietnam” con cui Robin Williams salutava in radio i ragazzi che stavano perdendo la guerra in Vietnam, Toni Capuozzo ha fatto un’istantanea di quanto sta accadendo in Ucraina. “Sarebbe crudele salutare allo stesso modo gli ucraini che si sono battuti e si stanno battendo, ma cedono terreno. E sarebbe inutile farlo con i russi che prima o poi cercheranno, con Kramatorsk, di prendersi per intero il Donbass, e dunque non stanno perdendo, anche se tutto questo gli costa”, ha rimarcato il giornalista. (continua a leggere dopo le foto)
Ecco chi ha sparso illusioni per il giornalista
Ma “good morning” per Capuozzo bisognerebbe dirlo anche a chi fino ad ora “ha sparso illusioni”. “Non Zelensky (cos’altro poteva fare, dopo il 24 febbraio? Prima sì, qualcosa di diverso da ritenere irrinunciabile la Nato avrebbe potuto farlo, ma forse non glielo hanno concesso) ma gli altri sì”, la frecciatina del giornalista. Poi il riferimento ad Ursula von der Leyen che ha detto chiaro e tondo: “L’Ucraina deve vincere”. E allo stesso Josep Borrell: “È una guerra che si vince sul terreno”. Sono loro per il giornalista ad aver fatto “a nome dell’Europa una battaglia delle democrazie contro i regimi autoritari, molto di più di una guerra civile nell’Ucraina orientale che ha provocato gli istinti coloniali di Mosca”. (continua a leggere dopo le foto)
Guerra in Ucraina: il duro affondo di Toni Capuozzo
Ma Capuozzo ne ha avuto per tutti, ha attaccato anche i giornalisti italiani: “Ci avevano spiegato, prima di abbassare le serrande, che è diventata guerra di attrito, e logoramento. Allora hanno sostituito la parola logoramento (perché, all’andreottiana, la guerra logora chi la perde) alla parola ‘cronicizzazione’: la guerra è diventata cronica, non è colpa nostra se vi ci siamo abituati e ci occupiamo di Marmolada o di Giappone o di Sharm El Sheik”. Leggi anche l’articolo —> Michael Schumacher choc: la verità viene a galla solo ora. Nessuno lo ha mai saputo