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Ucraina, Trump avverte Putin: “Sta giocando col fuoco”

La risposta della Russia

In risposta alle parole di Trump, Dmitri Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, ha replicato su X, sottolineando che “conosco solo una cosa davvero brutta: la Terza guerra mondiale. Spero che Trump comprenda questo!”. Questa dichiarazione evidenzia la crescente tensione tra le due potenze.

Il consigliere presidenziale ucraino, Andriy Yermak, ha accusato Russia di adottare una “tattica dilatoria” per evitare di affrontare responsabilità per le violenze e per sfuggire a sanzioni più severe. Yermak ha definito la proposta di un memorandum di pace da parte di Mosca come un’ennesima scusa per non impegnarsi seriamente nei negoziati di pace.

Friedrich Merz, cancelliere tedesco, ha espresso forti dubbi circa le reali intenzioni di pace di Vladimir Putin. Da Helsinki, Merz ha dichiarato: “Noi siamo minacciati e ci difendiamo. Non deve esserci alcun dubbio sul fatto che lo faremo“, evidenziando la mancanza di interesse di Putin per una tregua, anche di fronte alla mediazione del Vaticano.

Si lavora al trattato di pace?

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha affermato che Mosca sta lavorando su un memorandum che dovrebbe includere principi e potenziali date per un trattato di pace. Tuttavia, l’ambiguità delle dichiarazioni ufficiali suggerisce che il Cremlino non abbia fretta di concretizzare tali promesse.

Nel contesto internazionale, la Turchia sta cercando di rivitalizzare il dialogo tra le parti in conflitto. Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha annunciato un viaggio a Kiev, proponendo la disponibilità di Ankara a ospitare nuovi colloqui di pace e svolgere un ruolo di mediazione attiva.

In passato, la Turchia ha già ospitato negoziati a Istanbul, cercando di stabilire un dialogo che, nel contesto attuale di guerra e recrudescenza degli attacchi, sembra sempre più difficile da attuare. Le aperture diplomatiche si scontrano con la sfiducia costruita dalle continue violazioni e dichiarazioni contrastanti.

Secondo Kiev, finché Mosca continuerà a rimandare i propri impegni e negare la responsabilità del conflitto, parlare di pace rischia di diventare solo un altro strumento di propaganda. Il cammino verso una risoluzione pacifica sembra ancora lungo e complesso.

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