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Un nuovo volto”: Giacomo Bozzoli, la notizia choc

Continua la ricerca di Giacomo Bozzoli, recentemente condannato all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario Bozzoli nel 2015. Da circa 3 giorni prima la sentenza ha fatto perdere le sue tracce con una fuga intricata e ancora irrisolta. In molti si chiedono come un condannato in appello all’ergastolo in attesa di sentenza di terzo grado, sia riuscito a scappare all’estero. Gli inquirenti bresciani temono che Bozzoli abbia cambiato aspetto e potrebbe avere un volto nuovo.

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Il verosimile racconto della moglie

Tra il momento della fuga e quello della pronuncia della Corte di Cassazione che lo condanna in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario nella fonderia di famiglia a Marcheno, intercorre più di una settimana: i carabinieri si sono accorti della sua scomparsa solo quando si sono presentati nella residenza dove Giacomo Bozzoli vive con la moglie e il figlio per prelevarlo e condurlo in carcere. Le ricerche sono scattate immediatamente e sono tuttora in corso. La compagna di Bozzoli, Antonella Colossi, e il loro figlio di nove anni si sono rifugiati nella villa del padre di lei, Daniele, a Chiari, vicino a Brescia, dopo un rocambolesco viaggio di ritorno da Spagna e Francia.

Dopo la sentenza di condanna, ho avuto uno choc e ho perso la memoria” ha dichiarato nel corso dell’interrogatorio davanti ai carabinieri di Brescia Antonella Colossi. La donna ha ricostruito con dettagli imprecisi e risposte elusive gli ultimi giorni insieme al marito. Per gli inquirenti, Colossi non solo coprendo la latitanza di Bozzoli, ma anche inviandogli dei messaggi cifrati per rassicurarlo sulla sua intenzione di non rivelare i dettagli della fuga. Colossi, infatti, avrebbe potuto avvalersi della facoltà di non rispondere ma ha scelto ugualmente di dare informazioni contraddittorie. Il racconto della compagna non fornisce dettagli su quanto accaduto dopo la separazione da Bozzoli, dice di non ricordare cosa è accaduto tra l’1 e il 4 luglio. (continua dopo la foto)

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La fuga

Nonostante il mandato di arresto europeo esteso ai Paesi extra-Ue e il coinvolgimento dell’Interpol, la ricerca di Giacomo Bozzoli si complica a causa delle informazioni contraddittorie fornite dalla compagna e della mancanza di prove concrete. Gli investigatori sono convinti che Bozzoli abbia pianificato la fuga nei minimi dettagli, dirigendosi verso una destinazione ignota, forse persino oltre lo Stretto di Gibilterra, dove le acque si chiudono rapidamente alle spalle di chi salpa. (continua dopo la foto)

L’ipotesi del nuovo volto

Il problema – dicono gli inquirenti bresciani – è che non solo il latitante è scomparso: oltre a non avere certezze su quando, dove e verso quale destinazione si sia eclissato, non può essere escluso nemmeno che abbia modificato le proprie sembianze“. Ovvero una nuova identità e dei documenti falsi. “Se è stato realmente a Marbella con la famiglia come indica la compagna – osserva chi indaga a Repubblica – è irrealistico che il suo volto non sia stato ripreso almeno dalle telecamere interne dell’albergo”. E infine: “Portare al mare a Marbella un bambino alla vigilia della propria probabile conferma di un ergastolo è una scelta estrema. Occorrono due giorni per andare e altrettanti per rientrare: per Bozzoli restare lì fino al momento della sentenza, significava esporsi consapevolmente al rischio di un arresto all’estero

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