
Un uomo di 78 anni, appassionato cercatore di funghi e conoscitore esperto dei boschi, ha trovato la morte durante una delle sue consuete passeggiate tra gli alberi. Le sue tracce sono state rinvenute dopo l’aggressione da parte di animali selvatici, che lo hanno lasciato gravemente ferito. Le circostanze esatte dell’accaduto sono ancora al vaglio degli inquirenti, mentre resta il dramma di una vita spezzata nel silenzio dei sentieri che tanto amava.
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Ricostruzione dei fatti: la scomparsa e il ritrovamento
Nel pomeriggio di sabato 13 settembre, il pensionato si era allontanato dalla propria abitazione per una passeggiata solitaria nei boschi, senza più fare ritorno. Dopo alcune ore di preoccupazione, i familiari hanno dato il via alle ricerche. Il figlio ha rintracciato l’anziano in un terreno non distante dall’abitazione di famiglia. L’uomo era a terra, con gravi ferite da morsi in varie parti del corpo, ma ancora in vita.
Senza perdere tempo, il figlio ha trasportato il padre presso la clinica Santa Lucia, dove il personale medico ha tentato ogni possibile manovra di rianimazione. Nonostante gli sforzi, il pensionato è deceduto poche ore dopo il ricovero a causa delle ferite riportate.
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Ipotesi investigative sull’aggressione: sbranato da animali selvatici
Le prime indagini suggeriscono che le ferite siano compatibili con i morsi di cani randagi, secondo quanto riferito da fonti investigative. Tuttavia, non viene esclusa la possibilità che l’aggressione possa essere stata causata da cinghiali selvatici, animali presenti nell’area. L’ipotesi di un attacco da parte di lupi è invece ritenuta meno probabile, poiché non risultano segnalazioni di tali animali nella zona interessata.
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