
Villa Pamphili, identificato l’uomo che era con mamma e figlia – Si restringe il campo attorno all’uomo che si trovava con la giovane donna e la neonata rinvenute senza vita a Villa Pamphili, a Roma. Gli inquirenti avrebbero infatti identificato il presunto assassino di madre e figlia: la piccola potrebbe essere stata picchiata e soffocata, forse nel tentativo di farla smettere di piangere. Le due vittime sono state riconosciute grazie all’incrocio tra testimonianze e immagini raccolte dalle mense della Caritas. Lo stesso metodo ha permesso di risalire all’uomo che era con loro, la cui identità resta riservata. Al momento, non è chiaro se fosse il padre della bambina, né sono state rese note le nazionalità dei coinvolti, per non compromettere le indagini in corso.
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Due dettagli chiave: il vestitino rosa e un cappellino
Gli inquirenti sono arrivati a una svolta grazie a due elementi rivelatori. Come riportato dal Corriere della Sera, il primo è il vestitino rosa della neonata (che aveva circa sei-otto mesi) ritrovato in un cestino dei rifiuti nei pressi del luogo del ritrovamento. Il secondo è un cappellino con visiera, segnalato da più testimoni come indossato dall’uomo che accompagnava madre e figlia. Analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza nelle mense dei poveri e nel mercato di via San Silverio, gli agenti hanno individuato una coppia. L’uomo risulterebbe registrato nei registri delle mense, dove aveva mostrato un documento d’identità.

Giallo di Villa Pamphili, i reperti trovati e i punti ancora oscuri
Nel frattempo, proseguono gli accertamenti sui reperti rinvenuti tra le sterpaglie nella zona del parco dove sono stati scoperti i corpi. Tra questi, un reggiseno e il sacco a pelo in cui, secondo alcuni testimoni, dormivano la donna e la sua bambina. Su questi oggetti verranno effettuate analisi per isolare eventuali impronte o tracce di Dna che possano appartenere al responsabile. L’identificazione delle due vittime ha permesso di fare chiarezza solo in parte. Restano molti dubbi, soprattutto sulle tempistiche delle morti: secondo i primi esami, la bambina sarebbe deceduta quattro o cinque giorni dopo la madre. Le cause del decesso della donna restano da chiarire: potrebbe trattarsi di morte naturale o di avvelenamento, anche se al momento sono escluse l’aggressione fisica e l’overdose. Per la bambina, invece, i segni parlano chiaro: sarebbe stata picchiata e forse strangolata. Ma resta aperto un inquietante interrogativo: perché il suo corpo è stato riportato nello stesso luogo in cui era morta la madre? Su questo nodo stanno lavorando gli investigatori per ricostruire le ultime ore di vita della piccola e comprendere le dinamiche del duplice dramma.
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