
Epicentro del terremoto e profondità dell’evento sismico
Il terremoto ha colpito il sud-est di Taiwan, con particolare impatto nella contea di Taitung. Le informazioni diffuse dalla CWA permettono di tracciare la mappa esatta dell’evento: l’epicentro è stato localizzato a circa 10,1 chilometri a nord del municipio della contea di Taitung, con una profondità di 11,9 chilometri. Un dato che racconta molto: si tratta infatti di un sisma superficiale, e proprio questa caratteristica rende la scossa più intensa per chi si trova in superficie, con vibrazioni forti e improvvise percepite in un raggio molto ampio. Secondo le prime verifiche, non risultano danni a persone o infrastrutture.
La zona interessata non è nuova a episodi del genere. Ci troviamo in una delle aree sismicamente più attive di Taiwan, adagiata lungo il delicato margine di contatto tra la placca filippina e quella euroasiatica. Qui le tensioni sotterranee sono una presenza costante, un braccio di ferro geologico che, di tanto in tanto, si manifesta in superficie con scosse più o meno violente. Per chi vive in questi territori, il terremoto è una minaccia familiare, ma ogni nuovo evento riapre ferite e paure mai del tutto sopite.
Magnitude 6.1 earthquake rocks southeastern Taiwan
— Focus Taiwan (CNA English News) (@Focus_Taiwan) December 24, 2025
A magnitude 6.1 earthquake struck Taitung County at 5:47 p.m. Wednesday, shaking items off shelves at a supermarket in the southeastern county. pic.twitter.com/To0TS8D6Ga
Intensità del terremoto e aree che hanno avvertito la scossa
Oltre ai dati sulla magnitudo, gli esperti hanno analizzato l’intensità del terremoto, cioè gli effetti reali prodotti sul territorio. Secondo le rilevazioni della rete di monitoraggio, nel comune di Beinan, nella contea di Taitung, è stato raggiunto il livello 5- (meno) sulla scala di intensità a sette livelli utilizzata a Taiwan. In termini pratici, ciò significa oggetti che oscillano vistosamente, persone che faticano a mantenere l’equilibrio e un forte spavento collettivo, pur senza conseguenze strutturali diffuse.
Valori di intensità 4 sono stati registrati in altre zone della stessa contea di Taitung e nelle vicine Hualien e Pingtung, dove molti residenti hanno raccontato di aver percepito un unico lungo scuotimento accompagnato dal tipico rumore delle pareti che vibrano. La scossa, però, non si è fermata lì: l’evento è stato avvertito anche più lontano, nelle grandi città di Kaohsiung, Tainan e Chiayi, così come nelle contee di Nantou, Chiayi, Yunlin e Changhua, dove gli strumenti hanno registrato un’intensità pari a 3. Un valore più contenuto, ma sufficiente a far oscillare lampadari, a mettere in allerta chi vive in edifici alti e a riaccendere l’eterna domanda: «E se la prossima fosse più forte?».
Perché Taiwan è così esposta ai terremoti
La scena vissuta oggi è solo l’ultimo capitolo di una lunga storia. Taiwan si trova infatti in una delle regioni geologicamente più complesse del pianeta, dove le placche tettoniche si scontrano, si sfiorano e si comprimono, accumulando energia che, periodicamente, viene rilasciata sotto forma di terremoti di forte magnitudo. Non è un caso che l’isola sia costantemente sotto osservazione da parte di sismologi e geologi di tutto il mondo.
Uno dei momenti più drammatici della sua storia recente è stato il terremoto di Chi-Chi del 1999: un evento devastante, con magnitudo 7,6, che provocò oltre 2.400 vittime e danni enormi a edifici, infrastrutture, strade e ponti. Le immagini di allora, con palazzi piegati su se stessi e interi quartieri sfigurati, restano una ferita aperta nella memoria collettiva del Paese, e ogni nuova scossa finisce inevitabilmente per riportare alla mente quel trauma.
I grandi terremoti degli ultimi anni e le lezioni imparate
Ma il 1999 non è stato un caso isolato. Nel 2016, un altro violento evento sismico, di magnitudo 6,4, ha colpito l’area di Meinong, nel sud dell’isola, provocando decine di morti, in particolare nella città di Tainan, dove alcuni edifici residenziali sono crollati sotto gli occhi atterriti dei soccorritori e dei familiari delle vittime. Anche in quell’occasione si è parlato molto di sicurezza strutturale, normative edilizie e prevenzione, temi che a Taiwan non sono mai del tutto usciti dall’agenda pubblica.
Più di recente, nel 2024, un altro terremoto di magnitudo superiore a 7 ha interessato la contea di Hualien, sulla costa orientale. Ancora una volta, immagini di strade spaccate, frane e palazzi lesionati hanno fatto il giro del mondo, confermando quanto questo tratto di territorio sia esposto a scosse intense e frequenti. Gli esperti lo ripetono da anni: la domanda non è se ci sarà un altro grande terremoto, ma quando.
Monitoraggio, allerta e prevenzione: la risposta delle autorità
In questo contesto, il sistema di monitoraggio sismico e di allerta rapida di Taiwan gioca un ruolo cruciale. Proprio grazie a reti di sensori avanzati e a procedure ormai rodate, le autorità sono in grado di reagire in tempi rapidissimi anche a eventi come quello di oggi, attivando il dispositivo di emergenza, raccogliendo i dati in tempo reale e valutando la necessità di ulteriori misure, come la chiusura preventiva di alcune infrastrutture sensibili o l’ispezione di ponti e linee ferroviarie.
L’obiettivo dichiarato è chiaro: limitare al massimo le conseguenze dei terremoti, sia in termini di vite umane che di danni materiali. Ogni scossa diventa così un test, una prova generale in vista di eventi potenzialmente più gravi. E se oggi, fortunatamente, non si registrano feriti né crolli, l’episodio è un promemoria potente di quanto la terra, sotto i piedi degli abitanti dell’isola, resti sempre in movimento, pronta a ricordare, con un boato improvviso, la sua immensa forza.