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In queste ore nuovi virus respiratori sta correndo tra i bambini nel nostro Paese. Circa 30 i ricoveri nell’ospedale Santobono di Napoli, ma non solo, per bronchiolite. Un “aumento esponenziale” negli ultimi giorni che sta creando le prime code e occupando i reparti degli ospedali ed il pronto soccorso.
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Virus respiratori,boom di contagi tra i più piccoli
Con il freddo in Italia hanno iniziato a diffondersi i virus respiratori, in particolare tra i bambini. Circa 30 casi di bimbi ricoverati con bronchiolite all’Ospedale Santobono di Napoli. Una ventina sono nel reparto ordinario, ma ci sono anche 7 casi più gravi, dei quali 5 in terapia sub-intensiva e 2 in intensiva. Finora non aveva suscitato allarmi, ma da qualche giorno il virus sinciziale che colpisce i bimbi da pochi mesi a due anni è tornato e provoca bronchioliti, con forti difficoltà respiratorie, tali da richiedere l’assistenza meccanica per la ventilazione. Ma tutto potrebbe peggiorare da qui alle feste di Natale e Capodanno, non solo per i più piccoli, perché da fine ottobre si sono registrati un aumento di bronchite e tracheite anche negli adulti. E per il mese di gennaio è previsto un picco esponenziale. (continua dopo la foto)
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Picco di brochiliti, parla il primario del Santobono
“C’è stato un aumento dei casi di bronchiolite – spiega a Fanpage.it, Vincenzo Tipo, primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale Pediatrico Santobono di Napoli – con incremento degli accessi e dei ricoveri. Ma, a mio parere, non siamo nel picco, che dovrebbe esserci tra la fine del mese e l’inizio del prossimo. Purtroppo sono tutti bambini molto piccoli, per cui, essendo fragili, possono andare incontro a complicanze. Per questo vengono ricoverati e monitorati attentamente“. (continua dopo la foto)
Secondo il primario dunque, l’aumento dei casi tra i neonati è solo un’avvertimento di quello che ci aspetterà nelle prossime settimane, visto l’abitudine di passare le festività con tante persone e il rischio contagi è più facile. Ma al momento ciò che preoccupa di più sono i casi gravi tra i bambini sotto i due anni, che possono andare incontro a complicazioni serie, visto la loro fragilità.