Visita fiscale, cambia tutto da ora: nuove regole ed orari per chi è in malattia – Novità importanti per il sistema pubblico: le visite fiscali potranno essere effettuate in una fascia oraria ridotta. Tale disposizione intende ridurre le differenze tra settore pubblico e privato. Difatti il Tar del Lazio ha specificato che gli orari delle visite fiscali non possono avere un trattamento così divergente, proprio perché ciò comporterebbe la violazione dell’articolo 3 della Costituzione. Di seguito tutti i dettagli. (continua a leggere dopo le foto)
Leggi anche: Incidente d’auto per il figlio vip: diversi i feriti
Leggi anche: Tragico incidente in Italia, scontro frontale tra auto e moto
Visita fiscale, cambia tutto: nuove regole e orari
Le visite fiscali per la malattia potranno essere portate a termine in una fascia oraria ridotta. Si tratta di una novità per il sistema pubblico per avere una maggiore coerenza con quello privato. Nel primo caso finora il lasso di tempo era di 7 ore, mentre nel secondo di 4. La decisione è stata assunta dopo l’intervento del Tar del Lazio, che, accogliendo quanto presentato da Uil Pubblica amministrazione Polizia penitenziaria contro la presidenza del Consiglio e il ministero del Lavoro, ha specificato che non può esserci un trattamento disparitario negli orari delle visite. Si violerebbe l’articolo 3 della Costituzione, proprio perché verrebbe meno il principio di uguaglianza. (continua a leggere dopo)
Leggi anche: Marta Fascina, il triste annuncio dopo la dipartita di Berlusconi
Leggi anche: Pier Silvio Berlusconi rompe il silenzio sul caso Giambruno
Visita fiscale, cosa cambia per i dipendenti pubblici
Al momento, come ricorda «Il Corriere della Sera», per gli impiegati nel settore privato l’orario in cui tali visite fiscali possono aver luogo va dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, per un totale di 4 ore e non più di una nel corso della malattia tra giorni feriali e sempre lavorativi. Nel settore pubblico, invece, la fascia oraria è diversa: dalle 9 alle 13 e poi dalle 15 alle 18, per un massimo di 7 ore, ma anche con una cadenza sistematica e ripetitiva che può verificarsi anche nei giorni festivi o di riposo. Tale modalità è stata introdotta dall’ex ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia con il decreto Madia-Poletti. Secondo i giudici amministrativi questa misura però non favorisce l’armonizzazione della disciplina per pubblico e privato. (continua a leggere dopo le foto)
Fascia ridotta da 7 a 4 ore per i dipendenti pubblici
Il sindacato che ha aperto il ricorso ha chiarito: «La mancata armonizzazione della disciplina delle fasce orarie di reperibilità ha determinato una disparità di trattamento del tutto ingiustificata fra i dipendenti pubblici e quelli del settore privato, considerato che un evento come la malattia non può essere trattato diversamente a seconda del rapporto di lavoro intrattenuto dal personale che ne viene colpito». La sentenza del Tar del Lazio ha affermato che «la funzione pubblica ha lasciato invariate le fasce orarie di reperibilità, ossia quelle nelle quali il dipendente pubblico deve necessariamente farsi trovare presso il proprio domicilio dal medico fiscale, pena una sanzione disciplinare anche di natura economica. Sulla questione il Consiglio di Stato, esaminando il decreto attuativo della riforma Madia, aveva sollevato varie osservazioni, tra cui quella di equiparare i controlli nel settore pubblico con quelli del settore privato, tentando di dare una armonizzazione alle discipline». (continua a leggere dopo le foto)
Le istituzioni incaricate si occuperanno, nelle prossime settimane, di rendere noto come questa decisione influirà nel concreto nelle fasce orarie delle visite fiscali per i dipendenti pubblici. Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa, Polizia Penitenziaria, ha spiegato che il Tar ha «accolto integralmente le tesi del sindacato esposte dall’avvocato Lorenzo di Gaetano».