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Vittime di Villa Pamphili, la triste scoperta dopo la tragedia

Vittime di Villa Pamphili, la triste scoperta dopo la tragedia – Una neonata e una giovane donna trovate senza vita in uno dei polmoni verdi più frequentati della capitale: è questa la tragica cronaca che scuote Villa Pamphili. La scoperta, avvenuta nel primo weekend di giugno, ha messo in moto un’inchiesta fitta di domande e povera di risposte. Chi erano? Cosa le ha portate a un destino tanto crudele? Perché, a distanza di giorni, nessuno le reclama? Le prime indagini balbettano, mentre sulla vicenda cala un silenzio assordante, interrotto solo dal nastro che delimita la scena del crimine e dalle sirene delle volanti che perlustrano il parco.

Vittime di Villa Pamphili, la triste scoperta dopo la tragedia

Il doppio rinvenimento avviene a poche ore di distanza, ma in punti diversi dell’area verde. La piccola, appena nata o poco più, giaceva seminascosta tra rovi e tronchi abbattuti, a non più di un centinaio di metri dal sentiero principale. La donna, ritrovata quattro ore dopo, era poco distante, all’ombra di un gruppo di lecci. Nessun documento, nessun segno distintivo in tasca, solo alcuni tatuaggi ora diffusi dalla polizia nel tentativo di risalire all’identità. Le sue impronte, inserite nei database nazionali ed europei, non hanno restituito alcun match.

Identità avvolte nel mistero

Al momento gli inquirenti brancolano nel buio. L’ipotesi che le due siano madre e figlia è plausibile, ma non ancora confermata da prove genetiche. Non risultano denunce di scomparsa compatibili, né segnalazioni di minori o donne in difficoltà. I medici legali hanno stimato che la neonata sia morta fra le 12 e le 36 ore prima del ritrovamento; la donna, invece, potrebbe essere deceduta addirittura quattro giorni prima. Su quest’ultima non emergono tracce evidenti di violenza, motivo per cui è stata disposta un’analisi tossicologica completa. Diverso il quadro per la piccola: l’autopsia ha individuato segni compatibili con uno strangolamento e contusioni alla testa e al braccio. Nelle immediate vicinanze dei corpi gli investigatori hanno trovato le vestigia di un falò improvvisato: braci annerite, resti di cibo, una buccia d’arancia. Elementi che suggeriscono un bivacco recente, forse la stessa notte in cui le due vittime hanno perso la vita. Villa Pamphili non è nuova a piccoli accampamenti di fortuna: la cancellata su via Aurelia Antica è danneggiata da tempo e consente l’ingresso notturno a chi cerca riparo all’aperto.

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