Questa sera non andrà in onda la classica puntata in studio di “Non è l’arena“. Il conduttore Massimo Giletti, infatti, tornerà al suo “primo mestiere”, quello di inviato dal fronte di guerra. Giletti, infatti, sarà ad Odessa, una delle prime città colpite dalla Russia nel conflitto con l’Ucraina. In questo articolo vi sveliamo alcune anticipazioni della puntata di stasera di “Non è l’arena”. (Continua dopo la foto…)
Tutto su “Non è l’arena”
“Non è l’Arena” è un programma televisivo in onda su La7 dal 12 novembre 2017. La trasmissione è prodotta da Fremantle ed è condotta da Massimo Giletti, che ha riproposto lo stesso format de L’Arena alla rete di Urbano Cairo dopo l’addio alla Rai. La trasmissione è di genere talk show e tratta temi legati all’attualità con particolare attenzione alla politica e alla cronaca nera. La messa in onda avviene sempre in prima serata e si è spesso alternata tra mercoledì e domenica sera. Il programma va in onda da uno dei teatri degli Studios International di Via Tiburtina a Roma. La sigla di apertura è la canzone Un mondo migliore di Vasco Rossi, mentre quella di chiusura è Secondo coro delle lavandaie della Nuova Compagnia Di Canto Popolare. (Continua dopo la foto…)
Non è l’Arena, gesto estremo davanti alle telecamere: sconcerto da Giletti
Non è l’Arena, scontro in studio tra Mariano Amici e Luca Telese: volano stracci
“Non è l’arena” anticipazioni stasera
Questa sera andrà in onda una puntata speciale di “Non è l’arena“. Il conduttore Massimo Giletti, infatti, ha registrato una puntata da Odessa, una delle prime città colpite dall’armata russa durante il conflitto russo-ucraino. Giletti ha svelato al “Corriere della sera” alcune anticipazioni della puntata di stasera: “Mi sento addosso l’odore acre della morte”. Continuano a estrarre corpi. Molti sono giovanissimi. Mi ha turbato molto l’insistenza di alcune soldatesse sopravvissute: ‘Filmate questi corpi, dovete mostrarli al mondo, capite perché c’è bisogno di una no-fly zone? hanno implorato'”.
Giletti ha poi spiegato perchè si è recato ad Odessa: “Credo che chi vuole raccontare la guerra debba vederla. Quando vedi con i tuoi occhi, raccogli elementi di riflessione che sfuggono a chi sta in studio, bello comodo. Incontrare la gente è fondamentale: Vladimir Putin non lo vedo sullo schermo, ma negli sguardi delle persone qui”.