Personaggi tv. Biagio Antonacci, avete mai visto il figlio? È il nipote di Gianni Morandi – Ha solo 28 anni, ma ha già firmato canzoni di successo come ‘Mille’ e ‘La dolce vita’, e ha fatto scintille al Festival di Sanremo con Tananai e Rosa Chemical. Paolo Antonacci è uno degli autori più richiesti. Non è stato facile scrollarsi di dosso il cognome paterno e il nome del nonno: «In terza superiore, avevo tre materie sotto. Ero in quella fase in cui pensi che i tuoi avversari siano nella famiglia, e a questo si aggiungeva il fatto che nell’epoca pre Instagram i personaggi famosi vivevano avvolti nella mitologia e tutti si sentivano in diritto di farti domande. Ecco, allora avrei voluto un altro cognome», ha detto al «Corriere della Sera».
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Biagio Antonacci, avete mai visto il figlio Paolo? È il nipote di Gianni Morandi
Nell’intervista ad Andrea Laffranchi uscita sul «Corriere della Sera» Paolo Antonacci ha dichiarato: «Ho paura di essere un aneddoto, non voglio essere ridotto a una curiosità perché sminuirebbe quello che faccio. Ho voglia invece di lasciare il segno con la musica e con l’arte. Questo Sanremo è stato psico-magico per me, mi ha fatto fare pace con il cognome, con la sofferenza di essere figlio e nipote di. Ora vivo di questo mestiere, mi posso comprare casa». (continua a leggere dopo le foto)
Chi è Paolo Antonacci: tutte le curiosità
A proposito della sua carriera d’autore Paolo Antonacci ha detto: «Mi arrabbio sempre e dico che non devo nulla a nessuno, ma in realtà devo tutto a Davide Simonetta con cui lavoro in coppia e al nostro manager Stefano Clessi. Davide, che è più grande di me di una decina d’anni, è come una mamma, un papà, un fratello, una fidanzata… Quando lavoriamo in coppia, lui più sulla produzione e le melodie e io su testi e melodie, è come se ci fosse una coscienza superiore, un cervello condiviso. Prima di conoscerli attorno ai 20 anni ho attraversato un momento difficile: avevo un disturbo ossessivo compulsivo molto forte, vivevo in una foresta di simboli e mi vergognavo come un cane… sono finito in day hospital per una cura di antidepressivi. Ero nella merda, avevo delle canzoni ma avevo anche paura di espormi per la solita questione di famiglia. Smisi le cure e il dottore temeva l’effetto rebound: “Finirà a fare zapping sul divano”, disse. Sei mesi dopo ho incontrato loro, ho cambiato cure e mi sono ripreso». (continua a leggere dopo le foto)
Biagio Antonacci, avete mai visto il figlio? Le foto
Altre passioni oltre la musica? «La casa. Per anni mi dava un senso di solitudine rimanerci e stavo sempre fuori. Ultimamente, non per il Covid, sto vivendo una rivoluzione di lifestyle, amo passarci più tempo e sono “scimmiato” di oggettistica. Ho memorabilia di cinema come le locandine originali di Apocalypse Now e Io e Annie , ho comprato Madonne e crocifissi, lampade di design…». Leggi anche: Ivano Marescotti, la notizia improvvisa sui funerali: cos’hanno deciso