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Kata scomparsa, l’inquietante annuncio degli avvocati: chi sa tutto

Bambina scomparsa a Firenze, il gesto folle della mamma di Kata

SOCIAL. Il mistero che avvolge Firenze riguarda la scomparsa di Kata, una dolce bambina di soli 5 anni. Tutta la comunità, dai genitori alla nutrita comunità peruviana, è alla ricerca della verità riguardo a questa tragica vicenda. Ma gli avvocati che assistono la famiglia di Kata rivela una nuova verità. Andiamo a capire cosa è successo.

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Kata scomparsa: mancanza di piste risolutive

La scomparsa di Kataleya ha scosso Firenze. La bambina di soli 5 anni è stata vista l’ultima volta il sabato 10 giugno, quando qualcuno la ha portata via dalla sua famiglia. La procura e le forze dell’ordine hanno immediatamente iniziato le ricerche, ma finora sono emerse poche informazioni concrete sulla sorte di Kata. Gli avvocati della famiglia, Filippo Zanasi e Sharon Matteoni, hanno espresso la loro frustrazione riguardo alla mancanza di piste risolutive e hanno sottolineato l’importanza che qualcuno si faccia avanti con informazioni cruciali per far luce sulla vicenda.

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La vicenda di Kata è costellata di ostacoli

L’indagine sulla scomparsa di Kata è stata costellata di ostacoli, con pochi testimoni che si sono mostrati disposti a parlare. Gli avvocati della famiglia hanno sottolineato l’importanza delle prove nitide e delle informazioni precise per fare progressi significativi nell’indagine. Alcune piste sembrano portare verso attività illecite, come il traffico di droga o sgarri in affari importanti. Il coinvolgimento della comunità peruviana e di altre persone vicine alla famiglia apre spazi per possibili vendette o ritorsioni, ma gli avvocati stessi ammettono che sono necessarie prove chiare per giungere a conclusioni concrete. L’esame approfondito delle telecamere di videosorveglianza potrebbe rivelarsi fondamentale per ottenere maggiori dettagli e chiarimenti sulla scomparsa di Kata.

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I testimoni omertosi

Nell’indagine sulla scomparsa di Kata, gli avvocati della famiglia hanno sottolineato la presenza di testimoni reticenti e omertosi. Su “La Nazione” si legge infatti: “Un testimone ha raccontato: ’ quel sabato 10 giugno arrivarono all’Astor in tre a cercare lo zio di Kata’. Pare non avessero intenzioni pacifiche”. Secondo gli avvocati, queste persone sarebbero a conoscenza di importanti dettagli legati alla scomparsa della bambina. Gli avvocati hanno anche menzionato voci riguardanti fatti che potrebbero spiegare una vendetta o una reazione trasversale da parte di persone vicine ai genitori della bambina. Tali voci non riguardano direttamente i genitori stessi, ma persone a loro vicine, più o meno connesse all’ambiente familiare. In fine gli avvocati che stanno indagando sulla comparsa di Kata dichiarano: “Miguel e la moglie hanno detto alcune cose, ma in questi colloqui c’è stata anche la visione attenta di ogni singolo fotogramma dei filmati delle telecamere di videosorveglianza”.

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