SOCIAL. Una tranquilla mattina, novanta bambini si sono svegliati pronti per andare a scuola, ignari di ciò che avrebbero affrontato quel giorno. Ma quella giornata ha preso una svolta inaspettata quando hanno iniziato a sentirsi male in classe, finendo per essere trasportati d’urgenza in ospedale. Cosa è successo di così grave? La risposta sta nei muffin alla cannabis che hanno ingerito, acquistati da venditori ambulanti per strada. Questo oscuro episodio ha scosso una comunità nella zona di Pulamadibogo, a nord-ovest di Pretoria, in Sudafrica.
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Il dramma alla scuola primaria di Pulamadibogo
I piccoli studenti, che di solito comprano la colazione alle bancarelle lungo la strada che li conduce a scuola, stavano per iniziare una giornata come tante altre. Ma dopo aver mangiato i biscotti alla cannabis, hanno subito iniziato a sentirsi male, manifestando sintomi come nausea, mal di stomaco e vomito. La preoccupazione degli insegnanti è stata immediata, e hanno chiamato i servizi di emergenza. I bambini sono stati portati in vari ospedali della zona per ricevere cure mediche adeguate. Il dipartimento dell’Istruzione ha successivamente riferito che la maggior parte dei bambini è stata dimessa senza conseguenze significative per la loro salute, ma tre studentesse sono rimaste in ospedale per ricevere ulteriori cure. Un evento così drammatico ha scosso la comunità e ha messo in luce la vulnerabilità dei bambini di fronte a situazioni simili.
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I venditori degli “snack”
In seguito alle indagini, due giovani, di 21 e 19 anni, i venditori dei muffin contenenti cannabis, sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio. Attualmente, si attendono i risultati di un dettagliato rapporto tossicologico per confermare che i biscotti contenessero effettivamente cannabis.
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Questa tragica vicenda ha sollevato molte preoccupazioni tra i genitori dei bambini coinvolti e ha evidenziato la necessità di maggiore controllo sulla vendita ambulante nelle vicinanze delle scuole. All’inizio dell’anno, l’Alleanza Democratica sudafricana aveva già chiesto un rafforzamento dei controlli sui venditori ambulanti, dopo un episodio simile in cui otto bambini erano stati ricoverati in ospedale per aver mangiato i cosiddetti “space cookies” fuori dalla scuola.
