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Orrore di Caivano, il gesto della madre di uno degli aggressori: cos’ha detto al figlio

stupro di caivano

Stupro di Caivano. Quello che è successo a Caivano, comune di Napoli, è veramente aberrante. Due ragazzine, di appena 10 e 12 anni, sono state stuprate in gruppo da sette ragazzi. I responsabili del vile atto sono stati arrestati all’alba di ieri. Due di loro sono maggiorenni e sono finiti in carcere. Il più piccolo, invece, ha appena 14 anni. Nelle ultime ore, intanto, emergono nuovi e raccapriccianti dettagli, come quelli che coinvolgono anche i parente degli aggressori. (Continua…)

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Lo stupro di Caivano

All’alba di ieri sette ragazzi sono finiti in manette per lo stupro di due bambine di 10 e 12 anni. L’ordinanza è stata ribattezzata l’ordinanza degli orrori. I due maggiorenni, di cui il più grande ha 19 anni, sono finiti in carcere. Il più piccolo degli aggressori, invece, ha 14 anni. Come spiega Open, i carabinieri hanno una quantità enorme di elementi contro i sette aggressori. Una delle due bambine stuprate sarebbe addirittura affetta da “immaturità affettiva” e “deficit cognitivo prestazionale”. Ci sarebbe, però, addirittura una terza vittima di appena 13 anni. Tre degli accusati hanno precedenti per estorsione, molestie, lesioni aggravate e porto di arma bianca. (Continua…)

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Il calvario delle due ragazzine

Dalla lettura dell’ordinanza emerge il calvario delle due ragazzine, le quali, oltre ad essere stuprate, sono state anche minacciate e violentate verbalmente dal branco per circa tre mesi. I sette aggressori utilizzavano i video dello stupro per ricattare le due ragazzine: “Chiamo tuo padre e gli mostro i video“. Uno stupro sarebbe avvenuto anche nell’abitazione di uno degli accusati.

È il Corriere a raccontare l’inizio della storia, avvenuta quando la più piccola delle bambine si è innamorata di uno di quelli che poi l’ha violentata. Lui, sedicenne, al primo appuntamento vuole chiederle di fare sesso, ma si vergogna e allora manda un bambino di nove anni a parlare per lui. Lei dice sì per paura che la lasci. Si dirigono dunque all’isola ecologica, poi la invita a casa e la stupra in videochiamata, riprendendo la scena in modo che gli amici vedano quello che fa. (Continua…)

Il gesto della madre dell’aggressore

Sono ancora più raccapriccianti i dettagli che emergono sui parenti degli aggressori. In particolare, la madre del sedicenne, incrociando il figlio con la bambina, dice: “Lasciala stare che è piccola“. La madre di una delle bambine, invece, avrebbe addirittura rincarato la dose, dicendosi assai delusa e sostenendo che in qualche modo l’aveva voluto lei.

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