A tener banco negli ultimi giorni sono le condizioni di salute della famiglia reale. Dopo la notizia del recente intervento di Kate Middleton e della prossima operazione alla prostata di Re Carlo, i sudditi inglesi sono molto preoccupati e si chiedono cosa stia affrontando la principessa del Galles che la costringe ad una convalescenza di circa tre mesi. A preoccuparsi per lei, però, non è solo il popolo britannico, ma anche il sovrano.
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La preoccupazione di Re Carlo
Kate Middleton ha subito un intervento all’addome martedì presso la London Clinic- riuscito con successo- che prevede la sua permanenza in ospedale per altre due settimane e una convalescenza a casa di circa tre mesi. Da Palazzo scrivono che “sulla base delle attuali raccomandazioni mediche, è improbabile che Kate ritorni alle funzioni pubbliche prima di Pasqua“. Anche Re Carlo, prossimo ad un operazione per la prostata ingrossata ha fatto sapere di essere preoccupato per la nuora ne di concederle tutto il tempo necessario per riprendersi. (continua dopo la foto)
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“Nessuno vuole mettere pressione“, ha detto Robert Hardman, biografo del Re, parlando a Newsweek. Carlo, “grande sostenitore di Kate , pensa sia una risorsa fondamentale per la Corona – ha detto l’autore di The Making of a King: King Charles III and the Modern Monarchy– Credo che non ci sia nessun altro preoccupato come lui, ad eccezione del principe William. Preoccupazione sì, ma non allarme: sarà senz’altro dell’opinione che la principessa debba tornare ai suoi doveri istituzionali solo quando si sentirà di farlo. I media non devono alimentare false aspettative, come l’idea di rivederla a Pasqua” (continua dopo la foto)
Le novità rispetto al passato
Hardman sottolinea anche, come la comunicazione sia cambiata, rispetto al passato, sugli aspetti legati alla salute dei reali. “Sono due cose separate– ha sottolineato il giornalista in riferimento all’intervento di Kate e di Carlo- ma l’aspetto interessante di entrambi i comunicati è il livello di dettagli che forniscono. È una novità rispetto al passato“.
“Come Harry e William hanno parlato a lungo di salute mentale, anche Carlo adesso ha normalizzato il suo problema. Un problema che hanno molti uomini. E il re, parlandone, può incentivare controlli e prevenzione“