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Naufragio Bayesian, il drammatico racconto di un sommozzatore

Bayesian sommozzatori

Sono durate giorni le operazioni di recupero dei 6 corpi dei passeggeri del Bayesian, affondati insieme alla barca lo scorso lunedì 19 agosto 2024. Due giorni fa, i sommozzatori hanno trovato l’ultima dispersa: Hannah Lynch, figlia 18enne dell’imprenditore Mike Lynch, anche lui vittima del naufragio. Nelle scorse ore, i sommozzatori dei Vigili del fuoco hanno raccontato le difficoltà che si sono presentate nelle operazioni di recupero dei corpi. Ciò che hanno visto, hanno ammesso loro stessi, è impressionante. (Continua dopo le foto)

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Naufragio Bayesian, il drammatico racconto di un sommozzatore

Come si sono svolte le operazioni di recupero

L’ispettore del nucleo dei sommozzatori dei vigili del fuoco, Vincenzo Nardelli, ha spiegato come sono stati effettuati i recuperi. Lui stesso è sceso per quattro volte nelle profonde acque di Ponticello, dove è affondata la Bayesian. Ogni operazione durava circa 20 minuti. “Nello specifico l’altro collega ispettore e io, abbiamo fatto una decompressione con una miscela iperossigenata e per questo siamo potuti restare più a lungo in immersione”, ha spiegato l’esperto. (Continua dopo le foto)

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Le difficoltà dei sommozzatori nell’esplorare la barca

I sommozzatori hanno usato come guida una mappa che gli è stata fornita dalla polizia e dalla guardia costiera. Nonostante ciò non era facile orientarsi nel relitto. “È molto importante non perdere l’orientamento quando sei dentro al relitto, al buio. E avere sempre chiaro dov’è l’uscita. Usiamo una sagola, una corda sottilissima di pochi millimetri che si fissa in determinati punti, una sorta di corridoio virtuale. È il cosiddetto filo di Arianna degli speleo subacquei”, ha rivelato Nardelli. In più il percorso dei sub presentava anche un’altra difficoltà. “È stato difficile dovere ragionare in un luogo che non era in asse con il nostro modo di vedere le cose perché era piegato di 90 gradi. Questo ha fatto sì che tutto venisse ricalibrato, ricalcolato dal mio cervello. Quella che era una porta era un passaggio, quello che era il pavimento era diventata una parete”, ha ammesso. Poi il dettaglio impressionante.

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