Per naufragio e omicidio colposo è indagato il comandante James Cutfield e non solo, con lui anche il vice, il primo ufficiale Tijs Koopman. L’indagine si concentra sulle cause dell’affondamento, che ha portato alla morte di 7 persone, tutti passeggeri. Stando ai pareri degli esperti, sarebbe stato un errore tecnico (oltre alla tromba d’aria) a far affondare il Bayesan. Presumibilmente, uno dei portelloni sarebbe stato lasciato aperto. Entrambi gli indagati resteranno in Sicilia per rispondere agli interrogatori della Procura.
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Cos’è successo durante il naufragio
L’ingegnere Franco Rossi, che lavorò al progetto dello yatch nel cantiere di Viareggio, sul Corriere della Sera spiega che “se la chiusura è totale l’acqua non può entrare. E anche in condizioni meteo molto avverse la barca rolla ma non va mai a fondo”. Dunque si indaga sull’errore tecnico che ha portato il lussuoso di yacht di 56 metri a imbarcare talmente tanta acqua in poco tempo, che non ha dato il tempo a 7 passeggeri di salvarsi. Ci si interroga sul comportamento dei membri dell’equipaggio e dunque delle mancanze nelle indicazioni elargite durante l’emergenza. Dopo il colloquio con i magistrati, il comandante James Cutfield, neozelandese di 50 anni residente a Maiorca, è stato formalmente iscritto al registro degli indagati, con il diritto di nominare dei propri periti per i necessari accertamenti. Ha scelto di farsi difendere due noti avvocati: il palermitano Giovanni Rizzuti e il genovese Aldo Mordiglia.
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