
Il silenzio che precede il sisma. Sempre c’è un attimo che anticipa ogni tremore, un momento in cui il rumore del mondo sembra sospendersi. Gli abitanti vivono in un equilibrio precario tra abitudine e allerta, con la consapevolezza che potrebbe accadere di nuovo. La paura silenziosa intacca la quotidianità: c’è chi chiude la porta con più forza, chi lascia le chiavi pronte per una fuga. Si dorme vestiti, si parla poco. E si attende.
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Trema ancora l’Italia
La tensione è palpabile. Anche quando tutto sembra tranquillo, una pressione invisibile si avverte sotto i piedi. Si vive come trattenendo il respiro, in una normalità fragile che si infrange al solo sentire la parola sciame. Un lessico di precarietà si insinua nel quotidiano: epicentro, magnitudo, faglia. Ogni notifica che giunge è un déjà vu, mai meno inquietante. E ogni notte, il pensiero ritorna: il suolo non dimentica. (continua dopo la foto)
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Un’altra scossa scuote la routine
Il terreno vibra, breve ma deciso. Le persone si fermano, si guardano, si chiedono: è finita? Non ci si abitua mai del tutto. La recente scossa di magnitudo 2.7, registrata alle 8.29, è stata chiaramente percepita in diverse aree dell’area flegrea, con particolare intensità tra Pozzuoli e Bacoli. In prima linea, ancora una volta, via Campana, già provata in precedenza. Il tremore si è sentito anche a Monterusciello, Licola, Arco Felice, Pianura. Secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, lo sciame sismico è ancora in corso. Il Comune di Pozzuoli monitora la situazione, mentre la popolazione resta in allerta.
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