
Nel mondo della giustizia, ci sono casi che sembrano chiusi, ma che riemergono con nuove forze, come nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 nella sua abitazione a Garlasco. Sebbene il fidanzato Alberto Stasi sia stato condannato, recenti sviluppi hanno riaperto il caso, portando a nuove dinamiche investigative e difensive.
Martedì scorso, la situazione è diventata complessa con una serie di colpi di scena e nuove rivelazioni. Da una parte, la Procura di Pavia intenta a riaprire il caso, dall’altra, l’avvocata Angela Taccia, legale e amica di Andrea Sempio, un amico della vittima coinvolto indirettamente nel caso, che si trova nuovamente sotto i riflettori.
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La mossa della difesa: la convocazione respinta per vizio formale
Secondo le informazioni riportate da Repubblica, la legale Taccia è stata sorpresa dalla convocazione della Procura. Sempio, amico di Marco Poggi, fratello della vittima, è stato convocato per un nuovo interrogatorio, ma ha deciso di non presentarsi, seguendo il consiglio della Taccia, che ha sfruttato un vizio formale nella convocazione per evitare l’interrogatorio.
L’avvocata ha spiegato la sua mossa attraverso un post sui social, descrivendola come una provocazione legale e accompagnando il messaggio con un’emoticon di un tigrotto e un riferimento all’articolo 375 del Codice di procedura penale. Ha infatti sottolineato un errore formale, l’omissione della lettera D nell’atto, che ha invalidato la convocazione e impedito un accompagnamento coattivo.
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