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Garlasco, lo sfogo dell’avvocato di Andrea Sempio

Il dettaglio esplosivo: l’impronta numero 33 e il nome di Andrea Sempio

A dispetto del vantaggio legale acquisito, la Procura ha annunciato una scoperta che potrebbe cambiare il corso dell’indagine: una delle impronte trovate sulla scena del crimine apparterrebbe a Andrea Sempio. Questa impronta, classificata come numero 33, era stata inizialmente definita come l’“impronta dell’assassino”.

Se la nuova attribuzione fosse confermata, la posizione di Sempio si trasformerebbe radicalmente, passando da semplice conoscente a potenziale indagato, con nuovi e pesanti elementi a suo carico. Questa scoperta mette in dubbio le precedenti conclusioni investigative e potrebbe portare a una riapertura del caso con nuove indagini.

Una difesa in crisi: lo sfogo di Angela Taccia e i sospetti sulla Procura

Il quotidiano Repubblica ha riportato che la reazione di Taccia è stata di incredulità e rabbia: “È pazzesco. Assurdo. Questi giocano sporco”, ha dichiarato. Un cambio di tono rispetto alla mattina quando sembrava che la strategia legale avesse dato un temporaneo vantaggio alla difesa.

La tempistica con cui la notizia è stata notificata ha suscitato sospetti: “Ma guarda tu che tempismo, proprio nel giorno in cui non ci presentiamo”, ha commentato Taccia, evidenziando il sospetto di manovre strategiche da parte della Procura. Anche il co-difensore Massimo Lovati condivide lo sconcerto per questa situazione inaspettata.

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Il ruolo della nuova tecnologia e la riapertura dell’incubo giudiziario

La mossa inaspettata dei procuratori Fabio Napoleone e Stefano Civardi ha sorpreso la difesa di Sempio. La strategia comunicativa della mattina è sembrata un azzardo di fronte alle nuove scoperte. Mentre la relazione del Ris inizialmente escludeva Sempio, le nuove tecnologie sembrano suggerire il contrario.

Il caso Garlasco potrebbe tornare a essere un punto focale nella cronaca giudiziaria italiana. Le nuove scoperte scuotono le certezze passate e sollevano dubbi sulla solidità delle prove precedenti. Con Alberto Stasi che sconta la sua pena, la possibilità di un errore giudiziario torna alla ribalta. Gli accertamenti tecnici in corso saranno cruciali per determinare se l’“impronta fantasma” appartenga effettivamente a Sempio, potenzialmente riscrivendo la storia giudiziaria dell’omicidio di Chiara Poggi.

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