
Nel pomeriggio di sabato 14 giugno, un’improvvisa e violenta perturbazione ha colpito la pianura padana, scatenando una tempesta che ha trasformato l’estate in un incubo. In poche ore, il cielo si è oscurato come in autunno, accompagnando raffiche di vento oltre i 100 chilometri orari, grandine di dimensioni impressionanti e oltre 7.000 fulmini. Uno scenario apocalittico che ha travolto città e campagne lasciando danni e paura.
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Chicchi come noci e raffiche devastanti
I chicchi di grandine, in alcuni casi grandi quanto noci, hanno colpito con violenza tetti, automobili, finestre e alberi, provocando danni significativi. In diverse zone, i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per rimuovere rami pericolanti, liberare strade invase da detriti e rispondere alle chiamate per allagamenti o problemi alle linee elettriche. Blackout temporanei hanno interessato diverse abitazioni, generando panico e disagio, seppur per pochi minuti. L’intensità del fenomeno conferma un trend allarmante: gli eventi meteorologici estremi non sono più l’eccezione, ma la regola.
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